Alexandrina, in digiuno totale, si nutre ormai
solo di Gesù: vive di Gesù. E anche spiritualmente è ormai “fusa” con il suo
Sposo, con il suo Tutto.
Ecco che Gesù le dice:
“Figlia mia, amore, amore, amore! Il tuo
cuore ed il mio sono uno solo: sei tutta trasformata in me. Io sono la tua vita:
non hai vita umana, hai vita divina. Non hai la vita della Terra, vivi la vita
del Cielo.
La tua vita avrà sempe spine, una spina
penetrerà in un’altra spina e, così crocifissa a mia somiglianza, passerai al
Cielo, inchiodata sulla croce per amore a me.(...)” S (18-9-43)
“La tua vita è vita di Cristo: vive
Cristo trasformato in te.
Tu sali il Calvario, perché ora non
posso salirlo io. Tu porti pure la croce, perché ora non posso portarla io.
Sei l’agnello sacrificato ed immolato.
Dài la vita nella maggiore delle agonie, perché ora non posso io soffrire così”.S
(16-2-45)
Gesù, mentre le dà la goccia del suo
divino sangue, le dice:
“Ricevila, che è ben necessaria al tuo
corpo e alla tua anima: è la vita di Cristo redentore.
E così resta trasformata la vita della
crocifissa nella vita di Cristo crocifisso.” S (9-4-48)
Alexandrina è ben consapevole di non essere in
grado da sola di compiere la grande missione per la salvezza delle anime.
La mia volontà è pronta ma alla natura,
alla povera natura, ripugna tanta sofferenza. Molte volte la natura tenta di
dire: non posso, non ne posso più!
“Ed è verità, Gesù, che io non posso. Ma
puoi Tu! Sei Tu che soffri, sei Tu che cammini, sei Tu che porti ed ami la croce
che mi dài.
Io non posso, io non vivo, non soffro,
non amo, non esisto.
Ma esiste il soffio della tua vita che
passa attraverso me”. S (8-7-49)
A proposito di questo “soffio”, arrivati
al 1955, Gesù le dirà:
“Abbi coraggio! Ripeti il tuo <credo!”
Questo soffio ha già percorso tutto il
mondo; questi ha ricevuto attraverso te il soffio della grazia, il soffio
dell’amore.
Proseguono fortunati coloro che ne
traggono profitto”.S
(20-5-55)
E, ritornando a 1949, Gesù riafferma:
“E’ Cristo che vive in te, che soffre in
te, che ama in te” S (28-10-49)
“Tu vivi in Cristo e per Cristo. Tutto
il tuo vivere è Cristo.
Sei la gioia e la gloria dell’Altissimo.
Confida, confida, figlia mia: io lavoro ed opero in te grandi meraviglie per
gloria mia e perché tutto si volga a favore delle anime”. S (30-12-49)
Alexandrina teme sempre di ingannarsi
circa i suoi fenomeni mistici, che non comprende e teme siano frutto di sua
immaginazione. Gesù la rassicura.
“Non ti meravigliare se non comprendi la
tua vita, perché è impossibile ad una creatura umana comprendere tale e quale è
la vita divina: in Cielo la comprenderai.
In Cielo vedrai senza alcun dubbio che
solo di me sei vissuta”. S (4-2-50)
Gesù afferma l’unione trasformante:
“Figlia mia, figlia mia, quale unione
quella dei nostri cuori! Nulla vi è che ci separi.
Soffriamo nello stesso dolore, amiamo
nello stesso amore: io sono uno
con te. Vivo in te la stessa vita che vivo con il
Padre e sono con te uno come
con il Padre.
Venni sulla Terra per il Padre e
in nome del Padre a riscattare il mondo.
Tu, in mio nome, in me e per me continui
la mia opera di salvezza. S (1-7-50)
Contempliamo un’estasi d’amore, con la trasfusione
di sangue.
(...) Rimasi col capo posato sul grembo
di Gesù. Mi pareva di stare nel
centro di un rogo d’amore immenso,
infinito.
Quelle fiamme, quel fuoco penetrarono in
tutto il mio essere. Il mio cuore e
la mia anima presero una nuova vita.
Io non ero più io: non ero altro che
Gesù.
Sentii come se mi addormentassi lì...
(segue la trasfusione)
.Quale dilatazione io
sentii (nel cuore)! Il mio piccolo cuore divenne grande come il Cielo.
Non avevo forza per sopportare tanta
grandezza.
“Gesù, Gesù, non posso! Non resisto alla
grandiosità del vostro amore”.
“Sono qui io, figlia mia: con me nulla
puoi temere. Io vinco, io soffro, io amo in te. Tu sei trasformata in
Cristo, vivi la vita di Cristo, dài alle anime la vita di Cristo”.S
(15-9-50)
Nell’unione totale, ciascuno è trasformato
nell’altro. Gesù, mentre dà la goccia di sangue, ribadisce ancora una volta la
trasformazione.
“O meraviglia, o meraviglia!
E’ Cristo che vive , per mezzo tuo
(por ti), è Cristo che parla attraverso te (por ti),è Cristo che ama
in (em) te!
E’ Cristo trasformato in te!” S
(24-11-50)
“Due cuori in un solo cuore – dice Gesù-
incendiati in una sola fiamma, avvinti in una sola catena d’amore”. S (26-12-52)
Il pezzo seguente è un po’ un riassunto ed
evidenzia la generosità dell’amore di Alexandrina per il suo Gesù, amore tutto
oblativo.
“Il mio divin Cuore soffre attraverso il
tuo cuore; il mio divin Cuore ama attraverso il tuo amore. Amo io e ami tu; tu
ami col mio amore, tu ti dài per mio amore; tu ti logori, tu ti consumi per
amore a me e per amore alle anime.
Tu soffri e io soffro in te. (...)
Soffro in te senza soffrire. Io sono in te la tua forza. Tu soffri perché non
soffra io. Tu ami perché io sia sempre più amato.
Tutto il dolore resta nel tuo cuore, e
la consolazione e la gioia vanno al mio”.
“Va bene, Gesù, certamente. Con questo
sono contenta. Che soffra il mio cuore perché non soffra il vostro sono i miei
desideri. Amarvi e consolarvi sono le mie aspirazioni. (...)”. S (18-9-53)
Gesù esprime in modo mirabilmente incisivo questa
forma di unione:
“Io sono la luce dei tuoi occhi,
il movimento delle tue labbra,
l’amore ed il Signore del tuo cuore”.
S (3-9-48)
Ma ricordiamo sempre che la missione
della nostra Alexandrina è quella di vittima immolata, ossia, quella stessa del
divino Agnello.
Ecco quanto sente, già fin dal 1945, mentre rivive
la Passione nell’Orto, tutta intimamente .
(vd. il prossimo
capitolo)
Io ero Gesù e Gesù era me:
noi due eravamo
la medesima offerta al Cielo.
S (15-8-45).
|