L'amore di Gesù
«il
Signore è buono e grande nell'amore.»
(salmo 99)
«Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me.» (Gv.
12,32)
«Venite a me voi tutti...»
«Il
mondo, il mondo, le anime, le anime sono tanto lontane dal
conoscere e dall'amare Gesù!
Il
mio dolore è infinito, come infinito è il mio divino amore.
Amai, amai, amai tanto sino a dare il sangue e la vita. E non
sono corrisposto!
Sono così poche le anime che soffrono di buona volontà, che si
abbracciano alla croce; sono così poche le anime che battono i
cammini pietrosi e calcano le mie spine!
Ascoltate, ascoltate! Udite la voce afflitta di Gesù!
Cercate Gesù, le sue cose, la sua legge; lasciate il peccato,
lasciate il mondo, lasciate Satana.
Andate incontro a Gesù, perché Egli va alla vostra ricerca,
andate incontro a Gesù: Egli va, corre sempre sempre alla vostra
ricerca.
Gesù avverte, Gesù parla nel cuore e sulle labbra della sua
vittima
(Alexandrina che in estasi riceve le comunicazioni di Gesù).
Gesù è tra voi come in un'altra ora era tra gli apostoli:
riempitevi delle sue grazie, dei suoi tesori, del suo amore.
Io
sono triste, triste, piango di dolore, sono ferito dai peccati
del mondo.
Si
parla tanto dell'amore di Gesù, della sua dottrina, di tutta la
sua opera; ma amarlo, obbedirgli, compiere fedelamente i
precetti del Signore, non è cosa tanto frequente, non è cosa che
avviene spesso come parrebbe: vi è pietà inquinata, vi è amore
nauseante...
Il
Cuore divino di Gesù trabocca d'amore, lancia come faville su
tutta la terra: su tutti i cuori e tutte le anime le stesse
fiamme, lo stesso incendio d'amore.
E'
padre, è padre buono: vuole darsi, darsi e fare che tutti i
figli suoi ardano nelle stesse fiamme, nello stesso incendio
d'amore...
Voglio amore da tutti i cuori; tutti i cuori siano miei; voglio
possedere tutti i cuori.
Lavorate, lavorate! Gesù lo vuole. Lavorate, lavorate perché vi
sia una riforma completa, una vita nuova, una vita totalmente di
Cristo.
Udite, figli miei, udite il grido del Cuore divino che vi ama!
Sono assetato di amore e non posso essere amato, essendo offeso
come sono.
Il
mio divin Cuore è fuoco che brucia, fuoco che consuma; il mio
divin Cuore è amore: ama e non è amato, ama e chiede amore, ama
ed è mendico d'amore...
Gesù va come uccellino che non può posarsi, che non può
riposare. Gesù va folle d'amore a chiedere amore a tutti i
cuori.
Sono tanto dolci e nello stesso tempo estremamente dolorosi gli
inviti di Gesù; ascoltatelo!
E'
Lui con tutto il suo amore, con tutta la tenerezza del suo divin
Cuore.
Io
sono amore che consuma e con la stessa intensità voglio essere
consumato.
Come la farfalla impazzita gira attorno alla fiamma, così il mio
Cuore va attorno ai cuori a bussare alla loro porta. La farfalla
ama tanto tanto sino a consumarsi, a dare la vita.
Io
amo di più, molto di più, infinitamente di più. E soffro, soffro
tanto perché non mi vengono aperte le porte dei cuori, perché
non mi dànno posto nelle loro dimore.
Se
non fossi Dio, morirei di dolore.
Alcuni mi rigettano perché sono pervertiti: le loro coscienze
incallite mi rifiutano completamente; altri non mi dànno ancora
retta perché vogliono continuare nelle loro passioni
disordinate: l'inferno, l'inferno è aperto per loro; altri mi
rifiutano perché non mi conoscono; altri, di più ancora, non mi
lasciano entrare perché non vogliono soffrire: vogliono fiori ma
senza spine, vogliono gioie senza che siano intercalate da
tristezze.
Io
sono Gesù e, in quanto Gesù, vengo a chiedere, vengo a
mendicare. Ascoltate, accogliete questo Mendicante divino!
Vengo tremante di freddo: voglio riscaldarmi nei vostri cuori:
datemi amore, fate che io sia amato.
Gesù scende dal Cielo in terra (nell'estasi di Alexandrina):
scende per amore, con tutta la follia d'amore per voi.
Sono pochi, molto pochi coloro che traggono profitto dalle mie
grazie. Io sono sceso per amore e tutto faccio per amore alle
vostre anime.
Guai a chi non trae profitto dalle mie grazie! Guai a coloro che
lasciano passare la mia divina voce come soffio d'aria che
sparisce!
Accogliete la richiesta di Gesù: non peccate più!
Evitate più che potete attorno a voi tutto quanto è offesa fatta
a Gesù e a sua Madre benedetta.
Ascoltate, non peccate più! Amate questo Cuore divino cerchiato
di spine, trafitto da tanti pugnali!
Gesù è tutto dolcezza, tutto amore, tutto carità; Gesù usa
misericordia verso tutti coloro che lo offendono. Io sono bontà,
sono misericordia, sono perdono.
Ascoltate: sono perdono e sono giustizia.
Venite a me tutti, venite al mio Cuore divino. Non peccate per
non essere condannati eternamente...
Venite, o peccatori, venite a riposarvi nell'oceano immenso del
mio Cuore, venite a guarire le piaghe fatte con l'alimento di
erbe guaste!
Sapeste quanto vi amo! E sapeste la gloria che ho preparata per
voi in Cielo!
Venite al mio divin Cuore a prendere balsamo per le vostre
ferite. Io voglio guarirvi e dimenticarmi del molto che mi avete
offeso.
Voglio guarirvi, sanare le vostre anime.
Venite a me voi tutti che avete errato: voglio perdonarvi.
Venite a me, cuori impietriti, venite a riscaldarvi, ad
incendiarvi nella fornace ardente del mio divin Cuore; venite
ad arroventarvi, a modellarvi sul Modello divino: su Gesù!
Il Cuore divino e poi aperto più che mai verso le anime che
soffrono e Lo amano: seguono qui accenni al meraviglioso scambio
d'amore tra Gesù e l'anima, tra il Creatore e la creatura.
«Venite a me voi tutti che soffrite ed entrate nel mio divin
Cuore.
Venite a me voi tutti che desiderate ardentemente amarmi e
bevete a questa fonte che non si esaurisce!
Io
sono amore, amore, infinitamente amore, eternamente amore.
Venite a me voi tutti e anche consolate il mio divin Cuore:
ditemi continuamente che mi amate e chiedetemi continuamente il
mio amore.
Ho
tanta fame, tanta fame e sete delle anime: saziatemi, saziatemi,
riempite il mio divin Cuore con il vostro amore, così come io
con il mio amore riempio il vostro cuore.
Mi
dò, mi dò tutto alle anime. Incendio nelle mie fiamme i cuori
assetati del mio amore.»
«Ascoltate, state attenti: è Gesù che parla (durante l'estasi
pubblica di Alexandrina), è Gesù che chiede, è Gesù che
piange.
Parla per essere ascoltato; chiede per essere esaudito; piange
perché le sue lacrime vi commuovano.
Ascoltate, state attenti: preparatevi alla battaglia! Armatevi
con la grazia, la preghiera, la penitenza.
L'umanità, la povera umanità! I peccatori, i poveri peccatori!
Desiderereste non avere occhi per non vedere, orecchi per non
udire, cuore per non sentire, nè ragione per non comprendere.
Preparatevi, preparatevi, se volete essere salvi! O figlia mia,
figlia mia, ah, quanto doloroso è questo sfogo!
Ascoltate! Ho creato il Cielo per vostro gaudio, l'inferno per
punizione. Venite a me, non peccate più! Non lasciate perdere
una sola goccia del mio divin sangue.
Ascoltate: preparatevi alla battaglia! Riempitevi di Gesù per
essere forti...
«Quante anime fuorviate, quanti scandali, quanta fede perduta!
Come sono triste! Più triste di quando camminavo verso la
morte.
Quando salivo al Calvario camminavo triste come uomo, ma la mia
anima andava gioiosa perché andava a salvare i miei figli.
Ora
vedo la maggior parte di loro morti per il peccato, in grave
pericolo di perdersi eternamente...
Il
mio divin Cuore non ha ora, come sul Calvario, un solo soldato
che lo apra, che gli configga la lancia: ora sono milioni e
milioni di peccatori che lo feriscono cosi...
Non
vi è dolore pari al mio dolore; non vi è dolore pari a quello di
mia Madre benedetta: il suo immacolato Cuore soffre nel vedere
soffrire il mio Cuore. Non vi è dolore, non vi è dolore pari al
mio dolore.
Soffro per i luridi crimini del mondo; soffro perché non sono
amato, non sono amato. Sono sempre offeso, sempre offeso.
Quale cecità quella dell'umanità, quella della povera umanità!
Basta, basta coi crimini, basta, basta con tanto peccare!
Férmati, férmati, cieco immondo! Non vedi che schiacci il mio
Cuore?
Férmati, non vedi che lo ferisci e lo fai sprizzare sangue con
tutta l'abbondanza?
Férmati, non sputare più sul mio divino Volto; non vedi che sono
tuo padre?»
Alexandrina ha la visione dei Cuori di Gesù e di Maria, mentre
sente Gesù dirle:
«Ecco qui i Cuori del tuo Gesù e della tua cara Mamma. Vedi come
il mondo è ingrato e crudele, vedi quanto sono feriti! Entrambi
hanno la croce:
le
medesime spine, le medesime spade li feriscono, il medesimo
amore li avvince, i medesimi vincoli li legano.»
Gesù mi presentò davanti i due Cuori molto uniti. La croce del
suo Cuore raggiungeva entrambi i Cuori, trafitti da una parte
all'altra da acutissime spine e spade, allacciati con lacci
dorati; erano tanto feriti!
Quale pena veder soffrire così Gesù e la Mamma!
Abbiamo visto che sovente anche Gesù, non solo l'Eterno Padre,
chiama «figli miei» gli uomini, considerandoli «redenti»,
quindi «rinati» mediante la sua Croce, ossia «figli del suo
Sangue».
I
brani che seguono mettono in particolare risalto l'atteggiamento
di Gesù con amore di padre.
«Con quale dolore, figlia mia, io e mia Madre benedetta
contempliamo dal Cielo la terra! Che iniquità, che corruzione!
Non sono io che abbandona i peccatori: sono essi che mi
scacciano.
Io
non bado al fatto di vederli macchiati, nè al fatto che mi
offendono molto: li chiamo con la mia tenerezza, dolcezza e
bontà di padre.
Non
mi ascoltano!
Fa'
che essi mi prestino attenzione, fa' che mi amino.
Il
mondo continua ad offendermi.
Io
mi comporto con lui come un padre che dapprima invita suo figlio
con tenerezza, con dolcezza ed amore ad emendarsi e, non
ottenendo nulla, è costretto a castigarlo.
O
mondo, povero mondo, se non ascolti la mia chiamata!
Alexandrina ha avuto una visione di distruzioni.
«La
distruzione che hai vista è un nulla rispetto a quella che vi
sarà (siamo nel marzo 1948).
Si
pecca come mai si peccò: il castigo sarà come mai fu.
Soccorri, figlia mia, soccorri le anime!
Io
sono padre e castigo per richiamare e per non punire ed uccidere
eternamente..
Figlia mia, sarà così e tra pochissimo: il Cielo distruggerà la
terra; sarà così e tra pochissimo, se i peccatori non si
riconcilieranno con me; sarà così e tra pochissimo, se il mio
divino amore non distruggerà il vizio, l'iniquità, il crimine.
Io
sono padre che ama e vuole essere amato; sono padre che ama,
avverte e vuole perdonare.
Io
sono tutta tenerezza, io sono tutto amore, sono tutto amore; ma
non posso lasciare ignorare che sono giustizia, sono giustizia.
Sono padre che ama e castigo sempre perché i miei figli sempre
mi fuggono.
Attenzione! Non rilassatevi, figli miei! Non avete tempo per
guardare indietro.
Il
Padre che avverte vi ama più di tutti i padri della terra. Il
Signore che vi chiama vuoi darvi il suo Regno.
Neppure l'amore di tutti i padri della terra messi insieme può
uguagliare il suo.
Dove si potrà trovare nel mondo un padre tanto tenero, tanto
pieno di compassione, tanto amante, misericordioso e pieno di
amore come me?
E
dove si potranno trovare figli tanto ingrati, tanto crudeli e
criminali come i miei?
Sono tanto ferito! Il mio divin Cuore sanguina: scorre a fiotti
il sangue da tanto grandi ferite.
Ma
anche così, procuro tutti i mezzi di salvezza, faccio di tutto
per condurli a me e dar loro entrata in questo Cuore divino, che
tanto li ama.
Ho
percorso il mondo, ho bussato a tutti i cuori affinché
ricevessero le mie grazie e accettassero la mia croce per
salvare con essa tanto grande numero di anime traviate,
prigionire di Satana...
Dove c'è un padre che ama come Gesù? Quale padre potete
mostrare, che perdoni come Gesù?
Siccome io non posso essere uguagliato da nessun altro padre,
soffro come nessun padre della terra soffre. Soffro, soffro e il
mio divin Cuore sanguina.
Venite a me, figli miei, venite a me, figliolini del mio sangue
divino!
Figliolini, figliolini: parola tenera! Figliolini, figliolini:
parola amorosa uscita dal Cuore di Dio attraverso le labbra
della grande vittima di questo Calvario (Alexandrina che si
consuma nella frazione detta Calvario).
Gesù vive e non morrà mai.
Gesù vive e dà la sua vita:
Gesù vuole che le anime vivano con Lui eternamente...
Venite a me, venite a me, figli miei! Venite a me che solo per
amore vi ho creati, solo per amore vi ho dato il Cielo!
Nel
momento in cui busso al cuore del figlio che ha ferito il mio
Cuore:
(estasi cantata)
«Vieni a me, figlio mio...
Vieni al Cuore, vieni al Cuore del Signore!
Del Signore che è tuo, che è tuo!...»
Nel seguente brano sono indicati i requisiti per essere degni
figli di Dio.
«Udite, figli miei. Sarete miei figli, se mi amerete e seguirete
la mia legge. Sarete benedetti da mio Padre. Ardete nel mio
amore! Vi darò tutte le grazie.
Sarete miei figli, se professerete la mia legge.
Sarete miei figli, se per amore porterete la vostra croce.
Sarete miei figli, se per amore a me sarete apostoli del bene.»
E per finire il seguente brano di un'estasi pubblica.
«Gesù ha aperto i suoi cammini con tutto lo splendore; come il
sole con tutti i suoi raggi, rivela la luce divina.
Vedete, ascoltate la voce di Gesù! Vedete il suo amore,
ascoltate la sua chiamata! Miracolo, miracolo!
Gesù regna, Gesù trionfa. Quale dolcezza ha il Cuore tenerissimo
di Gesù! quale follia quella del suo amore!
Si
dannano solo quelli che non vogliono salvarsi.
Ecco la chiamata di Gesù; e, per molti, l'ultima... |