
Balsamo al dolore sono la speranza e la fiducia
Languisco nel mio calvario. A volte agonizzo e mi
pare stia per non vivere più. Quali segreti ha mai il dolore! In questi
languori,... ripeto con lo sguardo al cielo: - Mio Dio, si faccia la Tua
divina volontà! Sono la Tua vittima. Mi affido e abbandono alla Divina
Provvidenza. - In questo momento doloroso agonizzo nelle braccia di Gesù
e di Mammina senza sentire un istante il Loro sostegno e la Loro
protezione. Balsamo al mio soffrire, sono soltanto la speranza e la
fiducia. Non sento di avere fiducia, ma confido; non può essere
diversamente: o soffrire o morire, mio Gesù! I desideri di sofferenza
sono tanto intensi che mi portano a sussurrare nel più intimo con Dio: «
Povera me, o Gesù, se Tu mi togliessi il dolore! ». Non saprei vivere
senza soffrire: la vita senza dolore mi sarebbe insopportabile... Nulla
è tanto dolce quanto la croce, quando la accettiamo e la portiamo per
amore... - ... Soffri, mia sposa amata, come madre che sta per generare.
Sei madre dei peccatori; soffri per loro. Da' a loro la vita. Da' a loro
la salvezza. Il tuo dolore è infinito, perché è infinito il tuo amore.
La tua vita è vita di Gesù. Sono di Gesù il tuo trionfo e la tua
vittoria. Soffri con gioia. Chiama i peccatori al mio divin Cuore... -
(diario, 9-1-1953).
... Ho udito la Voce divina di Gesù: - All'ombra
della croce, all'ombra di questo calvario le anime trovano rifugio,
trovano luogo di salvezza... Vivi di Me e per Me. Voglio che le anime
vivano di te, perché attraverso a te vengano a Me. Ciò che le anime
ricevono, lo ricevono da Me: tu sei canale delle grazie e della vita di
Gesù. Sei portavoce dei desideri di Gesù. lo voglio che le anime vengano
assetate all'Eucarestia. È per te, per questo calvario che vengono. Io
voglio anime, molte anime eucaristiche. Voglio che molte anime
circondino i tabernacoli, che volino verso di Me come stormi di rondini
attorno al loro nido. Vivi, fiore eucaristico, vivi la Mia Vita, tu che
vivi del mio Corpo e del mio Sangue', tu che continui la mia opera
redentrice, la mia opera di salvezza. Il mio Cuore soffre per
l'indifferenza di tanti cuori, per l'insensibilità degli uomini. - ... -
Io voglio riparare, o Gesù, per tutti i cuori, per tutte le anime.
Voglio che credano in Te. Che vadano ai tuoi tabernacoli. Voglio che Ti
ricevano. Voglio vedere il mondo ardere in quel fuoco in cui Tu ardi
adesso e nel quale fai ardere il mio cuore. Che non credano in me per
credere in Te, che mi disprezzino per avvicinarsi a Te, che mi
aborriscano per amare Te. - Mia figlia cara, il fuoco in cui ardo e ti
faccio ardere è il fuoco della Eucarestia. Il tuo disinteresse per te
stessa dà al mio divin Cuore grande gioia. Coraggio! Gli uomini non
fanno come voglio, ma la tua vita arriverà ai confini del mondo e sarà
per le anime una calamita. Il Signore trionfa e trionfa in questo
calvario... (diario, 16-1-1953).
Il suo divino Amore mi compenetrò: mi sono sentita
tutta Cristo
Passo i miei giorni morta, all'ombra della morte.
Sono morta e mi copre un'ombra mondiale. Non so come sopportare, come
potere resistere a tanta sofferenza.
Solo il mio Gesù, il Signore onnipotente può
trionfare, in così doloroso martirio.
Il cuore e l'anima piangono lacrime di sangue.
L'inutilità viene a berle, a sorbirle tutte appena sgorgano dalle
piaghe; non le lascia apparire: sento come se neppure Gesù le vedesse.
Non ho nulla, proprio nulla per l'eternità. Non ho nulla, nulla con cui
possa comprare le anime. Non ho nulla, assolutamente nulla con cui possa
consolare Gesù e provargli il mio amore. Tuttavia sono indicibili le
ansie di darmi, di liquefarmi, di scomparire in Lui: ansie infinite di
liquefarmi nel crogiuolo della sofferenza, solo per Gesù, solo per le
anime... Il mio Orto fu di morte e di orrore per la sofferenza. Era
notte: io ero in esso compatta e più salda della più dura roccia. Già a
notte avanzata, sul mio petto, come fosse terreno, rimase il calvario
con la croce issata. Io ero il mondo, il calvario, la croce e la scala
per cui le anime salivano a Gesù. Sebbene fossi morte, ero la vita, ero
il cielo. Per il mio corpo la notte fu tormentosa; l'anima, di tanto in
tanto agonizzava di dolore con l'avvicinarsi del venerdì. Stamane, senza
avere dormito, mi è parso di risvegliarmi da un sonno profondo. Mi sono
svegliata di soprassalto: « la morte, la morte! Vado a morire! ». Andavo
a morire mentre ero la vita.
Mi sono incamminata al Calvario: è andato là il mio
cuore, incontro alla morte, per darsi tutto ed essere la vita. lo, nella
mia inutilità, ho seguito cammini differenti, cammini errati. Ho
camminato molto, ho calpestato tutta la terra colpevole. Non so come,
portata da una forza e da un amore che mi spingeva, sono giunta alla
cima del Calvario; sono andata verso la croce di Gesù; mi sono stretta
ai suoi piedi; li ho bagnati con le mie lacrime, ho pianto le mie colpe.
Gesù mi lavava con il suo Sangue. Quanto più mi lavava, tanto più salivo
verso di Lui; il suo divino Amore mi compenetrava a tal punto che sono
rimasta tutta Cristo: il medesimo dolore, le stesse piaghe, la stessa
agonia, lo stesso amore. Non ero io a consegnarmi al Padre: era Lui in
me a consegnarmi...
... Si è riconciliata la terra con il Cielo... Dopo
brevi istanti, Gesù è venuto...: - Il Cuore divino di Gesù trabocca di
amore. Lancia su tutta la terra a tutti i cuori e a tutte le anime le
stesse fiamme, lo stesso incendio di amore. È Padre, è Padre buono.
Vuole darsi e fare sì che tutti i suoi figli ardano nelle stesse fiamme,
nello stesso incendio di amore...
Vengo a chiedere amore. Vengo a chiedere frequenza
alla Eucarestia. Vengo a chiedere il rosario e la devozione pura e santa
alla mia Madre benedetta... E tu, figlia mia, parla alle anime,
incamminale a Me. Parla loro della mia misericordia e del mio amore; ma
non tralasciare di parlare loro della mia giustizia e della giustizia
del Padre mio. Va' in pace e da' la mia Pace. (diario, 23-11953).
Maria era mia madre e madre dei mondo
... Nel Calvario di oggi sono rimasta morta nelle
braccia di non so chi. L'inutilità e l'indifferenza hanno trionfato
sulla cima del Calvario; la croce era issata in alto e su di essa Gesù
crocifisso. E io, ai piedi della croce, ero nelle braccia di Mammina.
Ero morta, pur tuttavia sentivo il Suo dolore. Io ero Gesù e Lei era mia
Madre; io ero il mondo e Lei era la madre del mondo. Il mio cuore era
soltanto dolore e sangue...
Così sono spirata, così sono passata attraverso la
morte, che si è prolungata per qualche tempo. Per vivere è stato
necessario svegliarsi come da un sonno. Mi sono svegliata più in fretta
per l'amore fortissimo di Gesù che per la sua Voce divina... - Il
Signore è qui. È disceso dal cielo. È venuto a riposare in questo cuore,
in questo calvario. Il Signore è qui con tutto il suo Amore, con tutta
la sua misericordia. Saziati, figlia mia, del mio amore infinito per
darlo in abbondanza. Sono qui con tutta la misericordia perché, per
mezzo tuo, sia data sempre in abbondanza ai peccatori, a tutti i figli
miei. È qui Gesù, è qui con il suo divin Cuore dolente. Parla, figlia
mia, comunica le mie tristezze... -
- Gesù, io non so parlare. Sono indegna, molto
indegna di parlare di Te. Sei venuto colmo di amore e di amore mi hai
colmata. Sei venuto pieno di misericordia e mi hai lasciata traboccante
di misericordia. Mi hai mostrato amore ma il tuo divin Cuore è tutto
trafitto da spine e pugnali. Mi hai comunicato il tuo dolore: è dolore
di morte, mio Gesù.
Sono io, o Gesù, sono i tuoi figli a ferirti così.
Oh, se io Ti amassi con l'amore con cui ci ami! Ma, povera me, non amo,
né faccio sì che Tu sia amato. Il mio vivere è tutto inutile. - - È
utile, figlia mia, è molto utile. Ha la massima utilità... La tua
sofferenza eleva le anime verso il cielo; la tua sofferenza le attrae al
mio Cuore.
Coraggio! Il Signore è fedelissimo. Da' a Gesù quanto
ti chiede... (diario, 30-1-1953).
Quei cuori voglio siano il mio cuore
Non vivo, sento che non vivo. Nonostante questo,
sento una fame e una sete che mi uccidono. Ho fame e sete di Gesù. Ne
vado in cerca; pare che giunga a toccare il cielo ma senza trovarlo.
Nubi nere si sfaldano e io mi disfo con esse, con esse cado nel pantano
immondo della terra fino a sprofondarvi e sparire.
Ho fame e sete infinite, fame e sete insopportabili.
Voglio darmi, darmi a tutti i cuori, a tutte le anime; voglio darmi in
modo tale che quei cuori siano il mio cuore e le anime la mia anima.
Voglio vivere in loro, voglio possederli, voglio che siano una sola
vita: la mia vita. Angeli e santi del cielo, parlate per me! Dite il
dolore infinito che compenetra tutto il mio essere. Dite l'infinità di
questa fame e di questa sete, perché io non so parlare di tale
grandezza, di tali sentimenti... Io sono morte, cecità, inutilità. Io
sono un mondo insopportabile di vizi; io sono un mare immenso di onde
velenose; io sono la disperazione, la condanna, io sono un inferno
mondiale.
Le lacrime del Cuore del mio Gesù cadono sul mio
cuore; le sento cadere, sento i Suoi singhiozzi, sento i pugnali e le
spade che lo trapassano, sento il Suo dolore infinito, dolore che
oltrepassa ogni dolore terrestre; ma sono indifferente a tutto. Nulla mi
muove al pentimento, all'amore e alla compassione per il mio Gesù... Ti
amo, Gesù, spero e confido in Te; per Te tutto accetto: sono la Tua
vittima... (diario, 6-2-1953).
Un essere umano a soffrire Una vita divina a vincere
...Oggi il viaggio al Calvario è stato il doloroso
martirio di sempre. È stato un essere umano a soffrire, una vita divina
a vincere... Nelle ore dell'agonia è stata la stessa vita divina che ha
vinto nel mio corpo piagato, cadaverico. L'amore unito alla grazia e
alla vita divina ha trionfato sul dolore, ha trionfato sulla morte... -
... È caduto sopra di Me il gelo dei cuori tiepidi. Sono cadute su di Me
le onde delle passioni e dei vizi. Che rivolta contro il Cielo... È
necessario e urgente porre termine alla tempesta dei vizi... -
- O Gesù, che notte spaventosa! Che onde infinite
cadono su di me e mi precipitano negli abissi!... O Gesù, vieni in mio
soccorso! - Coraggio! Soffri perché sei vittima, ma il Signore è con te.
Gesù guida la tua navicella nella tremenda tempesta... Soccorri le
anime. Soltanto il dolore, soltanto il calvario e la croce le possono
salvare... -
- O mio Gesù,... mi abbandono a Te, come sempre, per
le mani, per le labbra, per il Cuore di Mammina... - ... (diario,
27-2-1953).
- ...Consola Gesù, consola Maria. Ripara il Suo e il
Mio divin Cuore. Amaci, amaci incessantemente. Fa' che lo possa
dimenticare tanti e così svariati peccati.
L'amore vince, l'amore trionfa, l'amore genera
l'eroismo delle vittime.
È tanto profondo il dolore del mio divin Cuore! Sei
pronta a soffrirlo tu? So che non mi dici di no. So dove giunge il tuo
amore per Me e per le anime. Ho arricchito e modellato
il tuo cuore e tu, pupilla dei miei occhi, hai
cooperato con Me... -
- ... Soffro e accetto tutto... affinché non soffrano
il Tuo ed il Cuore di Mammina e affinché le anime si salvino. (diario,
7-3-1953, 1° sabato).
... La morte sta venendo a passi lenti; ed io cammino
verso di lei. Mi costa affrontarla, ma non posso tralasciare di
abbracciarla, anche se spaventata e scoraggiata; ella racchiude segreti
misteriosi: uccide e dà la vita, la vita che viene dal cielo, la vita
che è divina. Che libro immenso, infinito comporrebbe il mio cuore se la
mia ignoranza gli permettesse di dire ciò che in esso vi è scritto! Mio
Dio, che ansie infinite di parlare!...
Tutto è bagnato nel Tuo sangue. Tu sei il dolore e la
vita che io sento. Tu sei ciò che io bramo. Tu sei la vita che mi fa
vivere. Tutto è Tuo, tutto è Tuo!... (diario, 20-3-1953). Undici anni
di digiuno Undici anni di Passione intima
... Si compiono oggi 11 anni da quando Gesù si degnò
di trasformare il mio calvario: tralasciai di avere i movimenti della
Passione, tralasciai di alimentarmi...
Sia per tutto benedetto il Signore! Oltre alla
indicibile umiliazione, è per me uno sgomento il vedere la moltitudine
che mi visita e mi attornia... Il 25, giorno dell'Annunciazione, dopo
aver ricevuto molte centinaia di persone senza sentire la fatica, mi
posi a pensare come il Signore creò Mammina pura e bella per farne la
Mamma di Gesù. La ringraziai di avere accettato, perché diversamente non
avremmo Gesù, non avremmo l'Eucarestia. Uscii da me verso un altro
mondo, eruppi in cantici sino a notte inoltrata, cantai con un amore e
una gioia esuberanti. Poi l'inutilità mi rubò tutto. Che il frutto sia
per le anime e tutto per amore di Gesù!...
... Gesù mi ha detto: - ... Ti ho tolta
l'alimentazione. Ho fatto e ti faccio vivere solo di Me: per maggior
luce, per provare di più agli uomini il Mio potere, la Mia esistenza.
Guai a coloro che non vogliono vedere! Beati coloro che vedono e
credono! -
- Grazie, o Gesù. Sento in me la grandezza del cielo:
la Tua grandezza. Mi sento immersa in un fuoco infinito che è il Tuo
amore. Ma che vuoto tanto grande! Voglio andare oltre, Gesù; voglio
venire in paradiso! Sono sazia di vivere, o Gesù, di vivere sulla terra;
ma non sono sazia, mio Amore, questo mai, della Tua divina Volontà.
Voglio ciò che Tu vuoi, accetto ciò che mi dai anche se mi costa tanto
vivere senza alimentarmi. Che nostalgie, Gesù, che nostalgie! Mi costa
assai il cattivo giudizio degli uomini', ma apro le mie braccia: accetto
la tua divina Volontà a qualsiasi costo, mio Gesù. (diario, 27-3-1953).
... - ... Tutto il mio essere striscia nel pantano e
nel fango immondo; tutto il mio essere si immerge nella immondezza
mondiale. Ma anche così, disfatta dai vizi e dalle passioni, rosa dalla
lebbra delle malvagità, mi lancio nelle Tue braccia, vergognosa e
confusa, ma sempre fidente. Anche se udissi dalle Tue labbra la sentenza
di condanna eterna, non mi staccherei mai. Quanto amo il dolore, o Gesù!
Quanto amo le anime, quanto amo Te!
Non mi importa se l'inutilità mi ruba tutto, proprio
tutto, come ha già rubato. Non mi importa lo sgomento della mia vita, né
il sentire se Ti amo, se soffro e vivo per Te; ciò che mi importa è
volere ciò che Tu vuoi, abbracciare quanto mi dài... (diario, 3-4-1953).
... Che devo fare, mio Signore? Aprire le mie braccia
e lasciarmi crocifiggere per Tuo amore. Abbi compassione di me. Il mio
cuore grida continuamente, ma il mio grido non giunge fino a Te... ...
Gesù mi ha detto: - ... Coraggio, coraggio, figliolina!... La tua
missione è questa: abbracciare il mondo, abbracciare i peccatori,
condurre a Me il gregge, le pecore smarrite. Coraggio! Lascia sanguinare
misticamente i tuoi piedi, le tue mani, il tuo cuore, la tua testa,
tutto il tuo essere. Ti ho crocifissa perché hai acconsentito. Ti ho
preparata per questo atto eroico, per questa accettazione. Tu hai
corrisposto: sei stata e sempre sarai fedele al tuo Signore... - ...
(diario, 10-4-1953).
Mi sento ora in ginocchio ad implorare, ora in corsa
pazza attraverso l'umanità, a mani giunte, ad implorare sempre con lo
stesso grido... Ma sento che chi implora non sono io... È Gesù che mi
porta, che mi dà impulsi fortissimi, persino infiniti, di chiedere a
tutte le anime di venire al suo divin Cuore. Gesù vuole. E la Sua
ansietà divina non mi lascia tregua. Povera me! Gesù vuole e io pure
voglio dargli anime, dargli il mondo intero, ma non posso andare oltre
ai miei desideri, oltre a questa ansietà. Che tormento, che angustia per
la mia anima! Non sono niente e non do niente...
Vorrei abbracciare il mondo, portare a Gesù le anime
in un solo fascio, ma allo stesso tempo sfuggirle. Vorrei nascondermi in
un eremo, in un luogo solitario ove non essere veduta né parlare con
nessuno. Ecco il mio calvario: lo sgomento di vedermi visitata. Gesù mi
perdoni il grande numero di colpe. Non sempre ho pazienza né carità. La
volontà è pronta ad abbracciare la croce del Signore, ma la natura è
tanto debole...
Non so cosa sento che non mi lascia tranquilla. Mi
pare che tutto venga contro di me. Che rivolta, mio Dio! Che umiliazioni
schiaccianti! Sorge forse qualche nuova sofferenza? O è un'altra
porzione della Tua croce? '
Sia fatta la tua divina Volontà: Gesù, sono la Tua
vittima... (diario, 24-4-1953).
Le anime vengono a schiere
... Le anime vengono a gruppi da me. Talvolta non ne
posso più per l'umiliazione; guardando me stessa e la mia miseria sento
vergogna. Povere anime, ma assai più povera sono io! Vedessero la mia
piccolezza, il mio nulla e il cumulo delle mie cattiverie, fuggirebbero
spaventate. Che vergogna e tormento per me! La natura è stanca, non ne
può più, ma, nonostante la mia ripugnanza, ho necessità di parlare loro
di Gesù; di dire loro tante cose. Mi sento forzata a metterle nel Cuore
divino del Signore. Non sono capace di dire cosa avviene in me, ciò che
è questo martirio: amo le anime follemente, vedo in tutte Gesù, cioè il
suo Sangue sparso. Voglio fare tutto per salvarle; voglio soffrire sino
alla fine del mondo, se così piacesse a Dio, affinché nessuna si
perda... - ... Sposa mia, fa' che lo sia l'amore di tutti coloro che si
avvicinano a te. Ti ho collocata in questo calvario per il bene; perché
sia utile a tutta l'umanità. Fa' conoscere a tutte le anime quanto le
amo... Chiedi al mondo purezza di vita, elevazione, grande unione con
Me. - O Gesù, mi sento tanto grande! Mi pare di essere in cielo; di
avere lasciato il mondo come desidero tanto. O Gesù, desidero venire a
Te e desidero soffrire per Te: per Tuo amore e per darti delle anime.
Come sono grande! Come sono grande nella Tua
grandezza! Solo Tu mi comprendi, o Gesù. Voglio andare e voglio
rimanere. Voglio il cielo perché fuori di Te non sono niente. Voglio la
terra perché non posso né so vivere senza dolore. Voglio dolore sino
alla fine del mondo, se Tu lo vuoi. Amo le anime perché amo Te. Voglio
il dolore perché voglio salvarle. - Non accetto, figlioletta mia, non
accetto il tuo sacrificio': il tuo cielo si avvicina. Ma lo prometto e
non manco: come ricompensa della tua generosità, dal cielo salverai
tante anime come se soffrissi sino alla fine del mondo... Porterai
soccorso a tanti ammalati, a tutti gli ammalati, ma soprattutto alle
anime. - Capisco, Gesù, per loro cadrà sempre, sempre la pioggia della
Tua misericordia. - È detto tutto, figlia mia. Hai compreso bene. Sei
eroina vittoriosa... Ti concedo tutto il potere di salvare le anime. Non
sarà mai vana nessuna preghiera a te diretta in favore delle anime,
quando sarai in cielo. - ... (diario, 1-5-1953).
« Stai vivendo la vita pubblica di Gesù »
Il Signore sia con me: solo Lui è la mia forza!...
Il grido della mia anima è, per così dire, continuo.
Si perde tra montagne e boschi; è soffocato sotto la montagna immensa
del peccato e non giunge a Dio. Io urlo, e dal Cielo non ricevo aiuto; è
chiuso per il cumulo delle mie iniquità. Nubi di ferro, nere, una
sull'altra, mi separano da esso. Quanto sono massicce! Non esiste chi le
spezzi, le distrugga, le faccia scomparire. Non vedrò mai Dio, non godrò
mai Dio. Che orrore!
Quanto dico e sento mi procura talvolta un grande
sfinimento e un grande scoramento; mi porta quasi alla disperazione per
la inutilità della mia vita. Ciò avviene alla superficie; tutto ciò è
mio e non è mio. Invece la pace del Signore si mantiene nel mio intimo
più profondo, come fiore di serra cui nessuna corrente o rigore di tempo
può nuocere. Non riuscirò mai a dire ciò che soffro, non sarò mai capace
di farlo, perché la mia ignoranza è troppo grande. Non potrò mai dire il
nuovo martirio crudele, indescrivibile che mi causano le visite. Non mi
causa martirio l'udire, il sentire, e comprendere le miserie dei
visitatori e. No, no! Perché con impulsi d'amore, che mi sembrano
eccessi di pazzia di amore, vorrei abbracciarli tutti ed introdurli nel
Cuore divino del mio Gesù. Ciò che avviene in me quando parlo loro, ciò
che sento quando voglio far loro comprendere l'enormità del peccato,
un'offesa fatta al nostro Padre del cielo, e quanto Egli ci ama, mi dà
l'impressione d'essere fuori di me, di passare ad un altro mondo; e
sento che il mio spirito è immerso in Dio, nella luce di Dio; sentimenti
e comprensioni che hanno un linguaggio infinito: come posso esprimerli,
se sono tanto cattiva e non sono neppure un verme della terra? Ma il
nuovo martirio cui ho accennato è che, trovandomi sola, dopo aver detto
tante cose con la mia ignoranza, dopo aver bramato tanto di mettere
moltitudini di anime nel Cuore del mio Gesù, sento necessità di
fuggirle, di allontanarle e cacciarle da me. Tremo di sgomento: è il
mondo che è contro di me, è l'odio, è l'iniquità, è tutto ciò che è
cattivo. Non ho nessuno dalla mia parte a difendermi. Temo e tremo
immersa in questo abisso di sofferenza. Mi pare di essere tra due
muraglioni; non si odono all'esterno le mie grida, i miei sospiri. Che
fare, mio Dio? La tua divina Volontà; soltanto la tua divina Volontà!...
... Gesù mi ha parlato così: - È entrato il sole, è
entrata la vita, è entrato l'amore nel cuore della mia vittima. Sono
entrato, figlia mia, sono il sole, la vita, l'amore del tuo cuore. È con
questo sole, vita e amore che tu entrerai nei cuori di coloro che si
avvicineranno a te. Entra ed lo entro con te. È sole, vita e amore
divino. Mi do, Mi comunico per mezzo tuo alle anime... Stai vivendo la
vita pubblica di Gesù... Coraggio, sposa amata! Sazia la fame e la sete
del tuo Gesù. Ho fame e sete di dolore, ho fame e sete di amore... - ...
(diario, 15-5-1953).
... Il poco che io dico non è nulla a confronto di
ciò che avviene nella mia anima. Mi pare di avere in me un altoparlante
che echeggia nel mondo intero; sento come se si rammollissero le rocce
delle montagne. Secondo me, il più grande calvario è vedermi attorniata
dalla moltitudine di gente che si avvicina a me. È il mio più doloroso
calvario. Ma allo stesso tempo pare che vi sia in me un motore a muovere
le mie labbra senza che io le possa fermare. Esco da me... sono come un
soffio che si immerge in un altro spirito, in una vita che non è mia...
Il mio Orto di ieri fu tanto triste, tristissimo. Quanto ho sofferto!
Parlai a migliaia di persone. Avrò parlato bene? Avrò fatta la volontà
di Gesù? Ho fatto ciò che ho potuto. Ero come se fossi in piedi sul
suolo dell'Orto; avevo una vita di Cielo. Ero su di esso trionfante.
Improvvisamente mi avvolsi nella terra, mi macchiai con essa e per essa
dovetti rispondere al Padre. Questa mattina sono andata verso il
Calvario, camminavo sola... ... Gesù mi ha detto: - ...Avanti, avanti
nella tua missione sublime; coraggio! Non sei sola, figlia mia. Le
anime, le anime!... Vedi, figlia mia, come è ferito il mio divin Cuore.
- Mio Gesù, quanto mi costa guardare questo fiume di sangue che esce da
quella piaga profonda! Mio dolce Amore, a nulla valgono le mie
sofferenze, se non evitano le Tue... Dove è la mia missione, come Tu
dici? - Tranquillizzati, fiore eucaristico! Tu vedi il mio Sangue
causato dalle offese, ma per la tua sublime missione, per il tuo
calvario, per la tua croce, sono salve le anime. Senza la tua
riparazione si perderebbero a milioni... - O mio Signore, sono la tua
vittima, ma voglio che tutte le anime si salvino: quelle della mia
famiglia, del mio paese, quelle che mi sono care, quelle che mi chiedono
preghiere, quelle del mondo intero. Se mi vuoi qui sino alla fine del
mondo, sono pronta; Te l'ho già detto... O mio Gesù, se Tu mostrassi una
volta l'inferno, per vedere se tutti cambiano strada! Io non so più che
cosa fare! - Oh, quanto hai fatto, mia eroina, pupilla dei miei occhi!
Da te non esigo di più.
Se lo mostrassi l'inferno, molti non crederebbero
ancora. Ho i miei discepoli che ne parlano sulla terra. È il dolore, la
riparazione che possono salvare tutti coloro che lo vogliono... Riempi
il tuo cuore del Mio amore per comunicarlo, perché traspaia in te la Mia
grazia. Parla alle anime, parla al mondo!... Chiedi orazione, penitenza,
cambiamento di vita.... (diario, 5-6-1953).
Nuovi esami in vista
... Avevo ragione, settimane fa, di dire che non
sapevo cosa mi sarebbe successo. La mia anima non si ingannava. Il
presentimento si avverò; domenica cominciò il mio duro martirio: ordini
per nuovi esami. Mio Dio, vogliono portarmi via di qui quando mi pare
che neppure qui posso resistere! Il Signore sia con me! Da quel giorno
[24-4-1953] si sono ripetute le stesse sofferenze, la stessa impressione
che la mia anima stesse vivendo in un tribunale. Mi sento davanti a vari
giudici, giudicata, senza nessuno che mi difenda: nessuno, nessuno. Solo
la volontà sta salda come roccia. Ma la povera natura umana è
completamente sfinita. Mi sento incapace di resistere a tutto. Mio Dio,
mio Dio! Solo il Tuo amore mi acceca, soltanto le ansie di consolarti e
di darti anime mi portano ad assoggettarmi a tutto. Mi sento colpevole
solo davanti al mio Gesù, ma debbo essere giudicata [dagli uomini]. Sarò
sempre la Tua vittima, mio Gesù, muoia io in qualsiasi momento. Ciò che
io voglio è obbedire in tutto, in tutto... (diario, 26-6-1953).
Mi sento con le braccia aperte, a gridare, a chiedere
soccorso alla terra e al Cielo, ma senza ottenerlo da nessuna parte.
Sento la necessità, molta necessità di un sostegno. La tempesta non
cessa. Da ogni parte giunge la sconfitta ed io, bocconi, avvolta nel
fango non posso alzarmi. Se parlassero le pietre, quanto potrebbero
dire!... Il mio corpo è trafitto da cima a fondo... l'anima non cessa di
agonizzare con il corpo.
Chiedo coraggio al Cielo per il mio nuovo calvario:
gli esami. Non è ancora giunta l'ora. Spero solo in Coloro cui mi
abbandonai completamente: Gesù e Mammina. Se ho accettato per Loro, per
le anime, come potrei essere da Loro abbandonata? Povera me, se mi
mancasse la fiducia! La mia anima loda il Signore, intona inni di
ringraziamento, anche quando è sfinita, imprigionata, immersa nel
pantano. In silenzio, nella più tremenda agonia, si dona al Signore e
ripete: « sia fatta la Tua volontà »... (diario, 3-7-1953).
« La più grande strega dell'umanità! ». È stata
questa l'ultima spina che mi ha ferito il cuore. La mia imperfezione non
mi ha permesso di accettare tutto senza sofferenza. Perdono tutto, ma
soffro molto... ... - Vieni, mia Madre benedetta: la nostra figliolina
ha tanto bisogno delle nostre cure, tenerezze e sostegno. - Vieni qui,
mia figlioletta, in grembo alla tua Madre celeste. Fatti coraggio: con
la nostra protezione nulla puoi temere. Io sono il Cuore Addolorato e
Immacolato di Maria.
- Mammina, le Tue tenerezze, il Tuo grembo mi hanno
fatta grande come il cielo. Io temo tutto perché dubito di tutto. Tu lo
sai bene che non ho nessuna fiducia nella mia vita... - Non temere.
Tutto il Cielo è con te, è con voi. Che gloria! Che riparazione!... Non
negare nulla a Gesù, figlia cara. - ... (diario, 4-7-1953, 1° sabato).
... Sulla terra mi pare non vi sia nessuno in mio
favore. Non vi è luce, non vi è guida, non vi è sole, non vi è vita. Mio
Dio, tutto è morte... Gesù mi ha parlato così: Sono triste, molto
triste, figlia mia... Tante esortazioni, tanti avvisi e l'umanità non
ascolta... -
- Gesù, Gesù, uniamo le nostre tristezze, o, meglio,
lo preferisco, passa a me la Tua tristezza. Sono sempre la Tua vittima.
Chiedo soltanto grazia e forza... -
- Figlia mia, fiore eucaristico, tabernacolo
dell'Altissimo, sono triste per il mondo, per i peccatori. Non si
convertono, Mi offendono tanto. Sono triste per coloro che si oppongono
alla mia causa benedetta. L'opposizione è sempre stata forte...
Dalle cose piccole lo faccio cose belle, le più
grandi meraviglie. Trovo la mia delizia negli umili. Lavoro tra gli
umili e quante volte con gli strumenti più deboli... -
- O Gesù, vorrei obbedire, ben lo comprendi; ma ho
tanta paura di me stessa. -
- Basta, mia eroina. Il tuo timore mi è di grande
consolazione. Non è necessario altro... Stai qui, resti qui, sempre
qui... Si rilegga ciò che è stato scritto 10 anni fa. Si completi ciò
che è incompleto [referti medici]; si corregga ciò che è errato [il
responso dei teologi]. Voglio approfondimento nelle cose di Dio e non
nelle cose della terra. Che cosa è Dio! Che cosa è l'uomo! Che vale
tutto ciò che è del mondo, se non si tiene conto di Dio? In verità ti
dico, figlia mia, che se il mondo tacesse, lo farei parlare le pietre
per esaltare la gloria del Signore. Coraggio in tutto! Coraggio a quelli
che lavorano nella mia causa, coraggio a tutti quelli che soffrono... -
... (diario, 17-7-1953).
« Pochi conoscono la Mia vita nelle anime »
... - Sono pochi gli uomini che conoscono la Mia vita
nelle anime ". Questo rattrista e fa soffrire il mio divin Cuore. Il
dolore è tanto più intenso e profondo in quanto quegli uomini Mi
appartengono e dovrebbero essere più degni di Me. La Mia vita nelle
anime non è compresa perché non si capisce veramente la grandezza della
grazia nelle anime. Una anima in grazia, un'anima rivestita di Cristo,
vive questa stessa Vita ed in tutto dà prova della vera Vita di
Cristo... - ... (diario, 24-7-1953).
... Gesù mi ha detto: Ciò che è di Dio vive per
Iddio; ciò che è del mondo vive per il mondo. Tutte le creature sono
state create per Dio, ma la maggior parte vive come se Dio non
esistesse, vive come se la vita terrena fosse duratura, eterna. Mia
figlia, se questo fosse ben compreso! Se tutta la Mia vita di grazia
nelle anime fosse messa in pratica, non vi sarebbero dubbi, tanti dubbi:
dubbi che rattristano il mio divin Cuore, il mio Cuore di Padre. Quando
trovo un'anima veramente generosa, che si dona tutta, si sottomette
interamente alla mia divina Volontà, in quell'anima faccio tutto, opero
in essa le più grandi meraviglie, a favore di milioni e milioni di
anime, a favore dell'umanità.
Sono rare, molto rare queste anime generose. Ve ne
sarebbero di più se ci fosse più luce, più sostegno e non venissero loro
tarpate le ali... - ... (diario, 31-7-1953).
Mi vendicherò, mi vendicherò sempre dei miei nemici;
confido in Gesù e Mammina che la mia vendetta sarà duratura, cioè fino a
quando non vedrò i miei nemici tutti in paradiso. Soltanto Gesù conosce
le spine che mi feriscono, il tormento che mi consuma. Nelle ore più
dolorose mi domandavo: - Cosa mancherà per arrivare alla morte? -
Immediatamente mi parve di udire questa risposta: - Morire! - ...
Gesù mi ha detto: - ... Se gli uomini comprendessero
l'amore che ho lo per le anime non si opporrebbero, né perseguiterebbero
le anime che ho scelto, che vivono soltanto di Me, in Me e per Me. Se
fosse compreso il mio amore, sarebbe compresa la mia vita, la vita di
quelle anime elette che hanno un'alta e nobilissima missione. (diario,
7-8-1953).
Sono vissuta per voi. Sono morta per voi!
Io vorrei scolpire sulle pietre delle strade, delle
fontane, nelle spiagge, nei disgraziati casinò, nei cinema, nelle case
di peccato ecc., in ogni luogo: « Peccatori, convertitevi! Venite da
Gesù! Non siamo stati creati per la terra, ma per il cielo.
Non offendete il Signore! Ah! Se sapeste cosa è
un'offesa al Suo divin Cuore!
Sono vissuta per voi, ho sofferto per voi, sono morta
per voi, e per voi vivrò il mio cielo. Sono state per voi tutte le mie
aspirazioni. Non vorrei lasciar passare un momento senza dirvi sempre
l'amore che Gesù ha per noi e ciò che è l'ingratitudine nostra quando
pecchiamo. Vorrei dirvi molte cose per non lasciarvi cadere nel peccato.
Amate il Signore, temete l'inferno! ». Io ringrazio per tutti i benefici
che ricevo: quelli che conosco e quelli che non conosco, quelli che ho
ricevuto e che dovrò ricevere nel tempo e nella eternità. Ringrazio per
quelli che per mezzo mio sono concessi alle anime; ringrazio il Signore
per coloro che non ringraziano, per l'umanità intera. Ma chiedo a Gesù
che non accetti questo ringraziamento come mio, bensì come se fosse di
ognuno, perché Gesù non senta l'ingratitudine di nessuna anima
(11-8-1953).
Quaggiù nell'eternità
Sto vivendo la mia eternità e quasi posso dire che la
mia vita diventa insopportabile. Mi pare che sia un momento che non
passa mai, che è sempre in divenire. Mio Dio, mio Dio!... Ho sofferto e
soffro molto per l'inutilità che mi ha rubato tutto e mi ruba tutto, ma
vivere ora sulla terra l'eternità, costa di più, molto di più.
Soccorrimi, Signore, non lasciarmi peccare. Non posso dire, per la mia
ignoranza e per il mio martirio, quello che soffro; ma è anche
indicibile, sempre impossibile parlare di questa eternità.
Passai attraverso all'Orto e salii il Calvario
vivendo questa spaventosa eternità e nella stessa eternità mi consegnai
al Padre e in Lui rimasi come se morissi.
Dopo un certo tempo venne Gesù al mio cuore, mi
collocò sul suo Cuore divino; fece sì che mi addormentassi, immersa
nella dolcezza e nella pace. Poi mi risvegliò con la sua divina Voce e
disse: - La tua anima, figlia mia, ha dormito un sonno dolce e soave nel
Cuore di Gesù... Ha preso conforto e nuova vita; Gesù è la tua vita, il
tuo appoggio, il tuo sostegno. Riposa, riposa: il tuo riposo è celeste.
Vivi del Cielo e non della terra. Ciò che soffri, tutto ciò che soffri è
riparazione, dura riparazione, che il tuo Gesù ti chiede perché le anime
lo esigono. Coraggio, sempre avanti! La tua sofferenza è la riparazione
dell'anima vittima, la più alta riparazione... Coraggio! Fiducia! Il tuo
cielo è ormai vicino. Ancora un po': poi la visione beatifica, il gaudio
completo, la gloria eterna... -
- O mio Gesù, mentre parli, la mia anima gode il tuo
sonno divino, il tuo sonno di pace. Sii benedetto! Veglia su di me! Ho
paura, molta paura, terrore di soccombere e di peccare. Il mio abbandono
in Te è completo. A Te mi dono sempre e per mezzo di Mammina. Sono la
Tua vittima. (diario, 14-8-1953).
... Non so dire ciò che avviene in me... Ciò che so è
che è spaventosissima la mia eternità; sembra una eternità di rivolta e
di perdita di Dio. In questa eternità in cui mi trovo, in mezzo alla
inutilità, mi pare di vivere sempre dimentica del vero Bene, del mio
unico Amore. Senza dimenticarmi di Gesù e di Mammina, ai quali mi
abbandonai completamente, senza perdere la Loro unione, sento come se
non fossi unita a Loro; non sento di amarli né di confidare in Loro. La
morte e l'eternità hanno invaso tutto...
Oggi, come portata da una brezza, attraverso un
martirio del corpo e dell'anima, ho percorso il sentiero del Calvario.
L'eternità ha soffocato i miei sospiri e gemiti; momenti dolorosi,
momenti eterni che mi pareva non passassero mai. Il cuore si sentiva
portato verso la croce issata sulla cima della montagna: era per lui
un'attraente calamita. Mi sono unita ad essa vivendo sempre quella
eternità e in quella eternità sono spirata; o meglio, vi è stata una
separazione come nel silenzio della morte. Gesù è venuto triste, ma
pieno di vita; è entrato nel mio cuore ed ha pronunciato le seguenti
parole, ma accorato e tenero: - ... Mia cara figlia, le anime, i
peccatori hanno bisogno di te, del tuo martirio. Non sono lo crudele...
che porto il tuo corpo e la tua anima a così duro tormento: il mondo lo
esige ed lo per poterlo salvare sono costretto ad immolare la mia sposa
e figlia molto amata... Per le cose della terra servono uomini sapienti
e grandi; lo per le cose celesti scelgo gli umili, i piccoli... - ...
(diario, 21-8-1953).
... Il tormento del corpo mi fa sentire spesso che
sto per sparire dalla terra. Ma l'anima ha già il sentimento che non vi
esiste più. Io vivo l'eternità: l'eternità senza amore, l'eternità senza
speranza. Sono chiusa e sepolta in un carcere di odio, di rivolta, anche
se io, grazie all'Altissimo, non odio né mi rivolto contro nessuna cosa.
La eternità è sempre in divenire: non ebbe principio e non avrà fine. Di
qui, mio Gesù, nasce la mia angustia, il mio tormento che labbra umane
non potranno mai esprimere. Il cielo è chiuso, ma la Sua giustizia pesa
e mi schiaccia. La mia anima non può neppure invocare il nome del
Signore. Mi pare che se in questa eternità potessi pronunciare, con
dolcezza e con amore, il nome di Gesù, io non potrei più dire: « vivo
nella eternità ». Se trascorresse un momento, da questa eternità
spunterebbe la speranza del suo termine. Ma così no: non ebbe principio;
non avrà fine. Fu sempre, sempre eternità. Mio Dio, che sgomento! E
insieme a questo tutte le sofferenze per causa della inutilità. E
neppure volevo posare un piede sulla terra dell'Orto e del Calvario;
tanta è l'indifferenza per Gesù e la distanza.
Qualcuno mi condusse ad entrare su quel suolo che
Gesù irrigò col suo sangue; fui dallo stesso trascinata da corde e
sparsi anche il mio. Sulla cima della montagna dovevo dare la vita; così
lo spirito parve abbandonare il corpo e volare verso un mondo che non
era questo... (diario, 28-8-1953).
... Quando potrò vedere in cielo il mio Signore e
rimanere sempre con Lui? Sento di non poter più sopportare questa
dolorosa e tremenda eternità... Ho bisogno di partire, di volare sino a
Dio. Temo di vacillare; ho paura di perdere per sempre il mio Signore...
Mio Dio, mio Dio, povera me se Ti perdo, povera me se Ti offendo...
Non tralasciai di offrire al Signore il sacrificio
della separazione da mia sorella, per alcuni giorni. Lo offersi per
varie intenzioni e lo feci solo per amore. Ma tutto si è perduto nella
inutilità e in quella eternità... (diario, 4-9-1953).
... [Dopo la Comunione], Gesù mi ha detto: Sopporta
tutto... Sopporta questa tremenda eternità, ma solo temporanea, affinché
molte migliaia, milioni di anime non debbano sopportarla eternamente...
- Vieni, Madre Mia benedetta, vieni o Madre dei dolori a confortare la
vittima dei dolori... - Accetta, figlia mia, le mie tenerezze di Madre.
Fatti coraggio: verrò presto a prenderti e a portarti in cielo. Da'
tutto a Gesù. Quanto più lontano Lo senti, tanto più è presente in te. 1
nostri Cuori sono tristi per l'incendio di vizi nel mondo. Sei tu che
consoli i nostri due Cuori. Ricevi da essi tutto l'amore... - (diario,
5-9-1953, 1o sabato). ... Io vivo, io vivo la mia eternità e nello
stesso modo come la vissi ieri sull'Orto e oggi sul Calvario. Non so
come possa essere.
Ero nell'Orto, ribelle, lo disprezzavo, lo odiavo,
con i piedi nell'inferno. E oggi con gli stessi sentimenti sono salita
al Calvario; sulla montagna, senza unirmi alla croce ed approfittare dei
suoi frutti, ero il rancore, ribelle, bestemmiatrice; tutto il mio
essere immerso nell'inferno buttava veleno e sprizzava fuoco da tutti i
sensi...
Il dolore di Gesù passava attraverso il mio cuore e
mi era insopportabile, era infinito...
Quanto soffriva il mio Gesù e quanto, con Lui, mi
faceva soffrire! Anche se immersa nell'inferno, vedevo ciò che Lui
soffriva, sentivo il Suo dolore...
Gesù è entrato nel mio cuore e ha detto: - Il dolore
è fuoco che riscalda, è sole che brilla. Il dolore è vita e salvezza.
Coraggio! Il dolore risuscita le anime a Gesù e le salva. Il dolore ha
tutto il potere; è salvatore. Ogni anima che soffre con amore, vive
unita al suo Dio. Il dolore contiene segreti, tutti i segreti del
Signore. È potente e non è compreso; perché non è compreso, è maggiore
il suo valore... Tutta la tua vita è misteriosa... Tu provi tutto quello
che condanna le anime all'inferno. Vivi l'eternità orribile affinché
esse vivano l'eternità di gaudio... Il mio divin Cuore soffre attraverso
il tuo cuore; il mio divin Cuore ama attraverso il tuo amore... - ...
(diario, 18-91953).
« Molto presto termineranno i Miei colloqui parlati »
Il mio dolore è eterno. Sento che è eterno e sento di
non poterlo sopportare senza bestemmiare e odiare eternamente Dio... Che
odio, che rancore contro il mio Creatore! Mi pare di sputacchiarlo e
crocifiggerlo continuamente.
Quanto soffrono il mio povero corpo e la mia anima!
Mi pare di soffrire senza speranza e senza alcuna fiducia in Dio. Tutto
il mio essere si disfa e bagna la terra con il sangue. Questa mia
eternità non ha fine; non ha fine il mio dolore. Da ogni parte vengono a
me le più tremende umiliazioni... Devo occultare il mio dolore soffrendo
in silenzio e senza sfogo. Nei momenti più angosciosi dico alla cara
Mammina del cielo: - Mostra che mi sei Madre; io Ti proverò di esserti
figlia. Mi lancio nel tuo Cuore santissimo; per mezzo Suo voglio andare
a quello di Gesù e rimanere in ambedue allo stesso tempo. -
... Nell'estasi dopo la Passione Gesù mi ha detto:
Coraggio! Coraggio, figlia cara. Chi ti perseguita, chi ti odia, chi ti
calunnia sono i nemici di Dio, sono i nemici della mia Chiesa. Coraggio!
Presto, molto presto termineranno i miei colloqui parlati, eccetto di
tanto in tanto quando sarà necessario... I miei colloqui, l'ho già detto
e lo ripeto, non sono per te, sono per le anime... - (diario,
25-9-1953).
... Sprecai l'Orto ed il Calvario. Persi Gesù e i
Suoi meriti. Il mio cuore, colmo di odio, calpestava il suolo dell'Orto
dicendo: « Non ti voglio, ti disprezzo, ti aborrisco completamente ».
Tenebre spaventose bendavano i miei occhi; così bendata, nella stessa
eternità disperata, salivo la costa del Calvario ripetendo: « Non ti
voglio! Ti odio! ».
Contemporaneamente un Cuore dentro di me sanguinava,
soffriva infinitamente ed infinitamente amava. Sulla cima della montagna
questo Cuore si elevò sulla croce. Nel mio odio eterno continuai a
odiarlo, mentre, pazzo di amore, nello stesso dolore grande come la
terra, grande come il cielo, continuava a stillare Sangue e a soffrire
tanto che pareva disfarsi tutto per me. Voleva possedermi, non poteva
abbandonarmi. Quanto mi ha amata Gesù! Quanto L'ho offeso! Spirai così
rivoltata contro di Lui provando il Suo amore. Passarono momenti
silenziosi, momenti di separazione e di morte.
Gesù venne di nuovo, entrò in me... e mi parlò: - Il
cielo, il cielo! È qui Gesù con i suoi angeli. Figlia mia, sono disceso
dal Cielo al tuo cuore... Vengo con gli angeli a festeggiare il mio
giorno, il tuo giorno: sono oggi 15 anni: data felice, data santa.
Il mio giorno, il tuo giorno: il giorno della tua
donazione, della tua generosità illimitata, il giorno della mia
riparazione, il giorno di inizio della salvezza per milioni di anime. -
- O Gesù, soffro tanto per questo anniversario: è
segno, un grande segno della mia imperfezione. Non è vero? Quanto
soffersi in quel giorno di tanti anni fa ignorando ciò che mi avresti
chiesto; ed anche il giorno dopo ignorando ciò che avrei sofferto... Per
me era come se nulla esistesse e nulla comprendessi! Me ne diedi conto e
compresi durante lo svolgersi delle sofferenze. Sii benedetto! Oh cosa
mi attendeva mai!... E che mi attende ancora?... Venga ciò che vuole.
Con la tua grazia dirò sempre « sì »: il « sì » della mia
accettazione... ... O mio Gesù, quando anch'io, come gli angeli, potrò
volare alla mia Patria? Ho tanta nostalgia, Gesù! - - Coraggio! Fra
poco, molto presto... Ricevi, figlia mia, la goccia del mio Sangue
divino... È l'alimento che ti fa vivere; è l'alimento cui gli increduli
non prestano fede... Non posso lo far vivere le mie vittime nel modo che
voglio, con la vita divina?
Coraggio! Rimani nella tua croce. Parla alle anime in
questo poco tempo che ti rimane; invitale tutte a venire a Me; invita
l'umanità intera alla preghiera, alla penitenza, al cambiamento di vita.
- ... (diario, 2-10-1953).
Termineranno i colloqui dei primi sabati
(Momenti della Passione)
... Ho venduto il mio Orto ed il mio Calvario! Sono
stati questi i miei sentimenti di ieri, quando ero prostrata sul suolo
dell'Orto. Ho venduto i meriti ed il Sangue di Cristo. Ho venduto la mia
salvezza e sono fuggita verso la perdizione.
Ho sudato sangue ed ho irrigato la terra. Più tardi,
mi sono strappata i vestiti e, con questo gesto, ad Uno che era in me ho
lacerato il Cuore. Oggi, durante il viaggio al Calvario, mi sono
comportata alla stessa maniera fuggendo da Cristo e vendendo quanto era
di Cristo. Il Suo dolore era infinito. Io, di lontano, molto lontano,
L'ho trascinato per terra e gli ho straziato il Cuore... (diario,
16-10-1953).
...Oggi ho avuto presso di me il buon sacerdote che
durante alcuni anni è stato luce e guida della mia anima`. Doveva essere
motivo di gioia, ma è stata gioia soltanto apparente. Questo incontro mi
ha fatta soffrire assai. Quanti ricordi!... Questo buon sacerdote ha
celebrato la santa Messa nella mia cameretta; più che un ministro del
Signore fu un angelo per me. Ma nulla di ciò mi ha consolata. Anzi ha
contribuito a sprofondarmi di più nell'abisso della mia miseria, del mio
niente...
Gesù ha parlato così: Parla alle anime; grida, grida
sempre; voglio le anime; le vedo fuggire; il mio dolore è infinito.
Parla al mondo, avvisalo, previenilo. Oh, quanto il mondo dovrà
soffrire!... Ho invitato, ho chiamato, ho avvisato e non sono stato
ascoltato!... - O Gesù, non dimenticare che sei Padre: perdona,
perdona!... Fa' che il mondo si converta... - ... (diario, 23-10-1953).
« Mio buon padre [Pinho], ... Circa il mio stato
attuale, sto attraversando una fase tremenda, davvero dolorosa. Al
tormento della inutilità si è aggiunto il terrore della eternità. Vivo
già da alcuni mesi l'eternità: di maledizione disperata, di odio e
rivolta contro Dio. Questa eternità è sempre in principio, non si muove,
non cammina un istante. Non so cosa sia in me che bestemmia contro il
Padre del cielo; ma non sono io, perché ciò avviene alla superficie;
nell'intimo, molto nell'intimo, vi è pace, anche se sento e mi pare che
tutto sia perduto. Notte e giorno invoco Gesù e Maria senza ottenere
soccorso né dal Cielo né dalla terra. Non cesso di baciare e di
abbracciare la mia croce, solo per amore di Gesù e delle anime. Se
potessi parlare di queste ansie, non finirei più: sono infinite. Abbiamo
fiducia e attendiamo l'ora della grazia. Sono stata molto male per sei
settimane, come si suol dire, tra la vita e la morte; molti pensavano
che sarei morta. I miei mali si sono aggravati, ma non vale la pena
parlarne. Resisterò finché Gesù vorrà. Egli è la mia forza. Per
consiglio dei medici sono state sospese le visite per 60 giorni.
Si voleva fare uno studio rigoroso di me e alla fine
non si è fatto quasi nulla. Ciò ha servito solo a farci soffrire fino
all'impossibile. Il 24 luglio è venuto il dott. Luigi Filippo Cavalhero,
medico e sacerdote spagnolo: dopo aver parlato con me un'ora e mezza, è
andato in sala dove erano il dott. Azevedo ed il medico del nostro paese
che hanno detto loro che questa ammalata non era trasportabile; volevano
infatti, a scopo di studio, portarmi a Oporto; questa era l'opinione
anche di un medico ateo che Cavalhero aveva scelto e condotto con sé,
nonché del dott. Azevedo e del medico del paese. 1 medici che mi avevano
tenuta in osservazione 10 anni fa si sono opposti al trasporto per il
mio stato di salute e perché questi esami erano già stati fatti
[allora]. Se era soltanto a questo scopo il dott. Azevedo e quello del
paese non lo consentivano. Il dott. Gomes de Araújo si è impegnato a
completare il referto nei punti che quelli [che volevano il trasporto]
avevano trovato incompleti. Penso che abbiano desistito da tali esami.
Vennero qui molti medici, uomini e donne, e molti mi
sono diventati amici.
Pare che anche il Cardinale non fosse del parere che
mi portassero via. lo avrei obbedito, ma sono certa che sarei morta
durante il viaggio. Il Cardinale, giorni fa, mi ha inviato parole di
conforto: inaugurando la basilica di Fatima aveva pensato a Fatima e a
Balasar e mi aveva collocata sulla patena offrendomi come vittima dei
peccatori...
Il segretario dell'arcivescovo, dott. Sebastiano
Cruz, ha condotto qui un canonico e professore di Salamanca. Dicono che
è partito molto soddisfatto; davanti a lui il dott. Cruz mi ha detto che
è sempre stato ed è dalla mia parte. Pare che venga un mistico di
Salamanca per studiare il caso con lui e con l'abate di Singeverga [il
benedettino d. Gabriele] il quale sta esaminando gli scritti. Come vede,
abbiamo molti amici e molti nemici; ma gli amici sono di più. Gesù mi ha
avvisata che cesseranno i colloqui dei primi sabati: l'ultimo sarà
quello di dicembre. Ciò che fino ad ora mi causava grande timore, ora mi
causa grande tristezza e nostalgia za... Quelli del venerdì non
cesseranno, ma sarà quasi come se cessassero: saranno colloqui di fede,
mi ha detto Gesù... Gesù parlerà di tanto in tanto se sarà necessario.
Questo avviso mi era già stato dato da due anni; fino ad ora Egli ha
parlato; non so quando tralascerà di parlare... » (lettera a p. Pinho,
3-11-1953).
I tuoi ultimi colloqui parlati lasceranno rimorsi »
... Sulla terra non trovo appoggio; non so chi mi
deve soccorrere. In cielo so a Chi devo dirigermi e so che è di là che
mi viene la forza per sopportare la croce. Si parla tanto di dolore, si
predica meravigliosamente sul dolore, ma è così poco, proprio tanto poco
compreso, sentito e vissuto, mio Gesù!... Non so dove fuggire. Se fuggo
verso il cielo, verso il tabernacolo, verso il divin Cuore di Gesù,
verso la cara Mammina, trovo tutto chiuso. Vado verso di Loro con gli
occhi della fede; la cecità non mi lascia vedere nulla, l'inutilità mi
ruba tutto, l'eternità non passa: sono legata, incatenata ad essa e la
mia lingua maledetta, di fuoco, continua la sua eternità di maledizione.
Mio Dio, che orrore!... Gesù mi ha parlato così: - È qui Gesù, Gesù
delle anime, Gesù dei peccatori. Viene a questo tuo calvario e fra poco
fingerà di lasciarti. Quanti colloqui ci sono stati per i peccatori!
Quanti insegnamenti, quante prove di amore! Figli miei, venite a Me; è
il mio divin Cuore che vi chiama; è il mio Cuore amoroso che vi vuole!
Ho scelta questa vittima vittoriosa per la vostra salvezza. Calvario
fortunato delle meraviglie del Signore: calvario di luce, di
insegnamenti, di appelli e di avvisi accorati. Venite a Me, figli miei,
venite presto! Gesù vi chiama, Gesù vi vuole. Cambiate strada! Venite
presto a riparare la giustizia del Padre. All'erta! In fretta! È
urgente! Convertitevi! Ascoltate la voce del vostro Dio... Sono morto
per voi, per tutti voi, figli miei! Voglio salvarvi e perciò ho scelto
vittime, alcune vittime. Ma sono poche quelle che vogliono soffrire!
Sono poche quelle che perseverano sino alla fine. Ho scelto la vittima
di questo calvario, la vittima del Portogallo, la vittima del mondo
intero... ... Mia figlia amata, i tuoi ultimi colloqui parlati
lasceranno nostalgie, lasceranno rimorsi a molte molte anime... Fra poco
la tua missione continuerà in cielo: qui sulla terra, dolore e amore; in
paradiso, gaudio e amore infinito... - ... Pietà di me, Gesù! Mi fugge
l'appoggio della terra; mi fugge l'appoggio del Cielo... Ricordati,
Gesù, di tutte le mie intenzioni... Ricordati, Signore, della umanità
intera: sono tutti figli tuoi. Sono la tua vittima, mio Gesù... - ...
(diario, 6-11-1953).
... Il mio cuore è come attorniato di altoparlanti
che fanno sentire in tutto il mondo quanto contiene. Mio Dio, quanto
avrei bisogno di potere e sapere parlare, perché tutto quanto il cuore
contiene andasse da un polo all'altro del mondo! Perché que-
sta voce e queste ansietà infinite penetrassero in
tutti i cuori; affinché il bagliore che il cuore ha, e non è mio, il
sole infinitamente più splendente di quello della terra brillasse,
riscaldasse e illuminasse tutta l'umanità; affinché sorgesse in tutti i
cuori una rivoluzione totale di amore puro e massimo per Gesù. Mio Dio,
non ho parole: tutto questo è infinito, tutto questo è Tuo! Che dolore,
che tormento insopportabile! Vi è anche in me, ma non è mio, il dolore
infinito: è Tuo, mio sommo Bene! Oh, quanto scompaio, quanto sento il
mio nulla di fronte a tanta grandezza! Già non vivo, ma vive la mia
inutilità, la mia eternità che è un mondo di terrore, un odio infernale,
disperato e bestemmiatore contro il Cielo. O Gesù, soccorrimi! O
Mammina, aiutami e mostrami che mi sei Madre!... (diario, 20-11-1953).
Fede pura
Non posso neppur dire, se non per fede, « non sono
più io a vivere, è Gesù che vive in me; credo, mio Dio »; ma è un
credere forzato. Sento che io non vivo e sento che Gesù non vive in me;
però la fede mi obbliga a credere che Gesù vive, regna, trionfa in me.
La mia fiducia deve andare lontano, tanto lontano per poter credere, per
dover confidare che vivo perché Gesù vive in me, anche senza che io
senta gli effetti del Suo amore e della Sua presenza. Povera me, senza
Dio! lo vado come trascinata, obbligata dalla fede...
Gesù, fa' che la mia fiducia sia grande come Dio!
Voglio credere che non sono sola: è una forza infinita venuta non so da
dove, che mi obbliga a credere in Te, nella Tua presenza in me. Devo
vivere senza vita... Devo amare senza amore... Mio Dio, come può
avvenire questo? Soccorrimi, Signore! Fa' che la mia fiducia arrivi sino
a Te. Anche se vedessi tutto contro di me, anche fossi totalmente
abbandonata da tutti, anche vedessi sfasciarsi la terra ed il
firmamento, non cesserei di confidare in Te... (diario, 27-11-1953).
Questa settimana fu per me di grande, molto grande sofferenza del corpo,
non alleviata dall'anima. Fu una settimana con notti di veglia quasi
continua...
Dissi a Gesù: - Io sono un ceppo o una incudine da
fabbro, la chiamino come vogliono. Sto nel posto in cui mi hanno
collocata. Accetto tutti i colpi che vogliono darmi. Gesù, Tu sei
l'artista. Fa' ogni qualità di strumenti e distribuiscili all'umanità
intera. Tu sai quello che conviene a ciascuno. Lavora, Gesù, lavora!
Batti, Gesù, sulla tua « incudine ». La fucina è il tuo divin Cuore; il
fuoco è il tuo amore. È tutto per Te e per le anime; soltanto per Te so
soffrire e per le anime. - Detto questo al Signore, nonostante fossi «
incudine » ed in me sentissi l'inutilità, mi pareva di vedere Gesù
compiere il mestiere che gli avevo affidato: batteva, batteva
fortemente, come se non avesse il cuore per compatire. Ma, essendo «
incudine », e l'incudine non soffre, nel vedere Gesù lavorare, l'anima
mia si confortò... (diario, 4-12-1953).
« Vado e rimango! Tu resta nella Mia pace! »
Ho passata la notte in ansietà e timore: ansietà di
ricevere Gesù e timore sapendo che era l'ultimo sabato di colloquio con
Gesù e Mammina. Ciò mi causava dolore e sgomento: senza Gesù, senza
Mammina! Momento per momento mi sento più inutile.
Ho ricevuto Gesù [Eucaristico]. Non ha tardato a
riordinare la sala del mio cuore con la Sua precisione, a illuminarla
con la Sua luce e mi ha parlato così: - Figlia mia, mia gioia, pupilla
dei miei occhi, nel tuo cuore c'è lo Sposo fedele, fedelissimo. Sono qui
a legare, con più forti catene di amore, il mio divin Cuore al tuo. Vado
e rimango, figlia mia. Mi assento e resto presente. Ti lascio e non ti
abbandono un momento.
Mi costa agire in questo modo. Ma le anime, i
peccatori, hanno bisogno del tuo martirio. Mi costa tanto questa finta
separazione, ma dico a te ciò che ho detto ai miei discepoli: « Vado e
rimango ». Sono partito per il cielo ma sono rimasto nella Eucarestia...
Vado e rimango nel tabernacolo del tuo cuore.
Ricordati sempre le parole, le richieste, le esigenze di Gesù... - È
venuta poi Mammina: - Figlioletta, prediletta di Gesù, vieni; sono la
Madre del Rosario, sono la Madre del Carmelo. Seduta nel mio,grembo,
stretta al mio Cuore, ricevi nelle tue mani il Rosario che pende dalle
Mie; sul Rosario colloco lo scapolare. Come ti ha definita Gesù, sei
madre dei peccatori. Raccomanda a loro sempre il mio Rosario. Voglio
farti anche madre delle anime del Purgatorio. Offri per loro, per i
peccatori, offri come premio per quelli che ti sono più cari, per quelli
che ti hanno sostenuta tanto e hanno vigilato su di te, offri questo
sacrificio, questa dura e dolorosa assenza, questa triste separazione.
Non ti venga mai in mente che sei sola e che Gesù e Mammina ti hanno
abbandonata; no, no, questo no! Siamo in te più presenti, perché, ora
come non mai, hai bisogno di sostegno del cielo e della terra; hai
bisogno di ogni prova di amore. - O Mammina, o Gesù, io sento una
separazione di morte. Voglio che i Vostri Cuori accettino un eterno
abbraccio e un eterno ringraziamento per quanto fate per me, per la
predilezione usata al mio povero cuore. - Coraggio, figliolina, fiore
eucaristico; confida: Gesù è con te; è con te la Mamma del cielo.
Veglieremo su te. - Grazie, Gesù, grazie, Mammina, anche per questa
promessa. - Ed ora ascolta il tuo Gesù: l'ultimo colloquio per le anime,
l'ultimo colloquio per i peccatori sarà il 25 prossimo, in cui si
commemora la mia nascita... Ma voglio dire di più: voglio che gli uomini
sappiano e comprendano che lo voglio lo studio dei cuori e delle anime;
non cerco la grandezza né la conoscenza delle lingue, ma la grandezza e
la sapienza dell'amore dei cuori. Ecco tutto... Ricevi amore, amore, e
rimani nella pace. - Addio, Gesù; addio, Mammina! Sono la Vostra
vittima; la vittima dei vostri Cuori divini, la vittima di tutto ciò che
vorrete.
Prima della separazione Vi chiedo con dolore tutto,
tutto, Vi chiedo tutto per coloro che mi sono più cari, tutto per la mia
famiglia, per i peccatori, per i sacerdoti, per coloro che vengono a me
a chiedere grazie e per l'umanità intera. Addio Gesù, addio Mammina;
grazie, grazie. - (diario, 5-12-1953, 1° sabato).
Scava il suo sepolcro
... Dal primo sabato cominciai io stessa a scavare il
mio sepolcro... Esisteva l'eternità prima del sepolcro, esiste nel
sepolcro ed esisterà dopo. È nel sepolcro che ora lavoro come uno
scavatore e sto seppellendo me stessa. Sento come se dessi una zappata
ogni 100 anni od anche più e con uno sforzo tale da bagnare di sudore il
sepolcro, la terra in cui mi sto seppellendo; mi seppellisco, ma tanto
lentamente. Come scavare la sepoltura con zappate a tanta intermittenza,
anche se ho l'attrezzo sempre in mano, bagnata di sudore come se
lavorassi incessantemente giorno e notte? Che sforzo, quello della mia
anima! Mio Dio, che duro e penoso martirio! Solo per Te e per le
anime... Oggi ho avuto la Messa nella mia cameretta... Mentre si
svolgeva il santo Sacrificio, con i sudori dell'anima, non ho cessato di
lavorare nel mio sepolcro; in questa fatica incessante, in un dolore,
tristezza ed agonia mortali, sono giunta sulla cima della montagna del
Calvario. Ho continuato il mio lavoro durante tutta l'agonia di Gesù.
Gli sfuggivo sempre e sempre Gli ho offerto le mie grandi umiliazioni,
la grande sofferenza causatami dagli sguardi dei presenti... Gesù mi ha
detto: - ...Venite a Me peccatori! Io sono il buon Pastore. Il pastore
ama le sue pecore. Io sono il buon Pastore ed il buon Pastore raduna le
sue pecore. Convertitevi, convertitevi! Venite al mio divin Cuore...
Voglio essere amato; voglio che sia amata la mia Madre benedetta... -
... (diario, 11-12-1953).
... Se fosse possibile, anche dopo la mia morte, che
il mio corpo venisse trascinato di strada in strada, ovunque, fino a
distruggersi senza lasciare traccia della sua esistenza per comprare le
anime di tutti i peccatori e fare sì che tutti i cuori amassero Gesù e
Mammina, farei volentieri testamento, facendo dono di me stessa per
questo fine.
... Continuo ad essere lo scavatore lento per scavare
e preparare il mio sepolcro. Mi sto interrando sempre più; qualche volta
mi manca il respiro. Quanto tempo per interrarmi più in profondità! Mi
pare che già mi stia scarnificando, che i miei vestiti imputridiscano.
Nonostante la lentezza di questi colpi di zappa da secolo a secolo, i
sudori dell'anima non passano: è una fatica incessante. Siano lodi al
Signore; sia fatta la Sua volontà!... (diario, 18-12-1953).
L'ultima estasi pubblica
... Mi preparai alla nascita di Gesù con un atto di
contrizione; non ho potuto confessarmi.
A mezzanotte Gli ho chiesto di nascere nel mio cuore
e in tutti i cuori. Gli ho fatto molte richieste, ma tutto nella
inutilità e nella eternità. Gli ho fatto compagnia nel presepio,
nell'Orto e nel Calvario; ma tutto inutilmente, in una agonia e
tristezza mortali.
La mia vita era del cielo, ma penetrava in ogni
essere umano, in ogni essere miserabile.
Mentre Gesù agonizzava, quella vita svolazzava sui
bracci della croce; fissava Gesù crocifisso e si dirigeva verso il suo
divin Cuore. Un'altra vita, la vita della terra, si lanciava verso Gesù
per schernirlo e sputacchiarlo. Egli diede la vita, si consegnò al Padre
ed io rimasi senza alcuna vita né di rivolta né di amore...
Gesù, quando venne, mi illuminò e mi parlò: - Sono
sceso dal cielo e per l'ultima volta sono nel cuore della mia sposa per
parlare attraverso le sue labbra. Sono sceso e venuto a questo cuore per
lasciarlo nel dolore, nel massimo dolore per il bene dei peccatori.
Grande, massima sapienza ha quell'anima che sa soffrire per Gesù. Grande
sapienza, la massima sapienza è amare molto e soffrire molto. È questa
sapienza che Io cerco e bramo. È tanto rara; non la incontro quasi mai.
Colloqui per le anime, colloqui per i peccatori; l'ultimo colloquio per
le anime, l'ultimo colloquio per i peccatori! Coraggio, figlia mia!
Vengo a darti il mio Sangue divino; vengo a darti l'alimento che ti fa
vivere; vivi di fede, soltanto di fede. Io non tralascerò di confortarti
quando sarà necessario. Di tanto in tanto udirai, sposa mia, le parole
del tuo Gesù... Benedico con il Padre e lo Spirito Santo coloro che
hanno sostenuto la tua anima, coloro che hanno avuto cura del tuo corpo;
coloro che hanno difeso, come nessuno, la mia divina causa. La
benedizione della Trinità divina per tutti coloro che ti sono cari...
(diario, 25-12-1953).
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