PARTE II
COME ALEXANDRINA AMA
“Ecco qui la tua schiava.
Accetto tutto per amore a Te”
S (7-1-49)
Il suo unico Amore, il suo Tutto è Gesù.
Ogni palpito del suo cuore,
ogni moto della sua anima ,
ogni suo anelito,
tutto ruota attorno
al suo Gesù.
“L’amore ti porta al sorriso”
(le dice Gesù il 13-11-53)
1- AMORE
ALL’UMANITA’
2- AMORE A GESU’
3- AMORE TRA GESU’E
ALEXANDRINA
4- APPENDICE
Notiamo che la
classificazione in capitoli qui è criticabile perché l’amore è unico :
non si può amare Gesù, veramente, senza sentirsi riamati e senza amare l’umanità
e particolarmente le anime.
E’ stata fatta per
agevolare lo studio, mettendo in luce ora una ora un’altra manifestazione di
quell’unico amore.
BREVE BIOGRAFIA
Per una migliore comprensione della
spiritualità è utile tener presenti alcuni capisaldi della vita.
Alexandrina Maria da Costa nasce, nella
povertà, il 30 marzo 1904 nella frazione Gresufes di Balasar, paesello
agricolo a circa 50 km. da Oporto e vi muore il 13 ottobre 1955, nella
frazione dettaq Calvario, sempre di Balasar.
Trascorre l’infanzia e la fanciullezza
aiutando nei lavori domestici e agricoli con lo slancio di un temperamento
esuberante, ma anche con una sensibilità eccezionale per il buono ed il bello.
In particolare sente attrattiva per le bellezze della natura e per il cielo, che
fin da piccola contempla con una forte nostalgia di raggiungere.
Il sabato santo del
1918,
a 14 anni, si lancia dalla finestra nell’orto (m.3,30 circa) per salvare la sua
purezza sottraendosi a tre uomini penetrati con violenza nella stanza dove sta
lavorando di cucito con la sorella Deolinda ed un’amica.
Da qui ha inizio una mielite compressa
con paralisi progressiva.
Dal 14-4-1925 vivrà inchiodata
nel letto per oltre 30 anni, fino alla morte.
Risultati vani i tentativi di
guarigione, le si fa palese la sua missione di vittima. Allora si offre,con
generosità crescente, abbracciando il programma: soffrire, amare, riparare.Tale
offerta è accettata pienaamente fino alla fine, senza alcuna recriminazionre.
Nel 1935 viene invitata da Gesù
a chiedere la consacrazione del mondo (non della Russia, come suor Lucia) al
Cuore Immacolato di Maria. Nel 1936 il suo direttore padre Pinho comunica
la cosa al cardinal Pacelli, allora segretario di papa Pio XI. Ma sarà attuata
solo nel 1942 da Pio XII.
Oltre alle numerose forme di martirio
fisico dovute alla paralisi, al digiuno (totale di solidi e liquidi dal 1942
alla morte!), all’anuria, allo sconnettersi delle vertebre (negli ultimi 9 anni
vive fasciata a dure assi), al diventare quasi cieca, deve affrontare vari
attacchi di forze demoniache (alcune volte arrivano alla possessione!) ed è
assalita da forti tentazioni contro la fede, sempre più torturanti e frequenti.
Ma il martirio che la fa soffrire al
massimo è dovuto all’allontanamento del suo direttore padre Pinho, che nel
1942 riceve la proibizione di dirigerla e nel 1946 viene spedito in
esilio in Brasile, dove morirà senza più rivederla! Era l’unico che aveva
l’illuminazione per comprenderla ed aiutarla nel suo arduo cammino tanto
straordinario.
In tutto questo, si attua in lei un vero
miracolo: il sorriso! Il suo Amato le raccomanda di sopportare tutto con
il sorriso e la cara “schiava d’amore” obbedisce con vero eroismo e sorride!
Contempliamo la sua fotografia nel letto
di dolore. Verrà ricordata lungo i secoli come “la santa dal sorriso”.
Dal 1944 ha l’aiuto del
salesiano don Umberto Pasquale, che la iscrive tra le Cooperatrici Salesiane. Ma
gia nel 1948 viene rimandato in Italia!
Il “salto” dalla finestra è una
tragedia che la rende umanamente impotente. Ma nei piani di Dio è una chiamata
ad una missione di potenza straordinaria per la salvezza di moltissime anime:
diventerà una delle più elevate anime-vittime che si immolano per amore.
Lo slancio del suo amore è tanto forte
da consentire a Gesù di farne una grande mistica che arriva alla unione
trasformante con il suo Amato.
Tra i doni mistici più notevoli:
- il rivivere nel corpo, nel cuore e
nello spirito la Passione, dal 1938 al 1942 ogni venerdì con una
mimica espressiva inspiegabile con la paralisi; poi, fino alla morte, col
soffrirne tutti i patimenti nell’intimo, e non solo al venerdì, con piaghe
occulte ma dolorossissime
- il sopravvivere per oltre 13 anni,
dal 1942 fino alla morte, in digiuno totale di solidi e di liquidi col
nutrimento della sola Ostia consacrata e di trasfusioni di sangue di Gesù da Lui
stesso operate (caso unico nella storia della mistica)
- l’efficacia di una straordinaria
evangelizzazione pubblica con numerose conversioni.
Obbligata dai dierttori a scrivere o
dettare quanto vive nell’intimo, tramanda “documenti di autentico valore
letterario, ascetico e perfino teologico di tale interiorità che non è facile
uguagliare” scrive il direttore padre Pinho.
Ecco un profilo della sua figura
spirituale. Alexandrina è:
- una delle anime-vittime che
continuano la redenzione
- una messaggera di Gesù per la
consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria
- un mirabile esempio dell’opera di
Gesù in un’anima che Lo ama appasionatamente, perdutamenete
- un capolavoro di grandezza che Gesù
realizza nella piccolezza
- un’anima tanto folle d’amore per Gesù
da arrivare all’unione trasformante
- un’immagine riflessa dell’Amore
incarnato.
Traguardi nel cammino ultraterreno
14-1-1947:
apertura del Processo diocesano sulle
virtù e fama di santità
00-00-1973:
chiusura del suddetto Proesso
12-1-1996:
viene dichiarata Venerabile
25-4-2004:
viene beatificata in San Pietro da Giovanni Paolo II
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