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MEDIATRICE E CORREDENTRICE
Unico mediatore tra
l’uomo e Dio è Gesù. Ma questo non impedisce di arrivare a Gesù attraverso
Maria.
Alexandrina stessa,
che tiene tanto stretto in sé il suo Gesù, sovente si rivolge a Maria, anche per
arrivare a Lui. Quando sente più fortemente la propria piccolez-za, la propria
indegnità di accostarsi alla magnificen-za del suo grande Amato, si rivolge a
Maria.
Per esempio, nel
proclamare la sua consacrazione a Gesù.
Il 1° maggio, quante cose chiesi a
Mammina perché me le ottenesse nel suo mese benedetto!
Mi consacrai a Lei perchè mi consacrasse
a Gesù. S (3-5-45)
“Mio Gesù, mio Amore, ancora una volta
mi consegno a Te, ma voglio venirci attraverso Mammina. Ancora una volta mi
offro come vittima, ma tramite le sue lab-bra. Ancora una volta mi sottometto
alla tua volontà, ma sempre con Lei, con Lei voglio fare la tua divina volontà
ed essere immolata come ti parrà”. S (18-4-52)
Ricorre all’aiuto
della Madre anche nel prepararsi alla Comunione e nel partecipare alla S. Messa.
Giorno di Cristo Re. Di mattina presto,
durante la preparazione alla Comunione, mi sforzai di consolare Gesù.
Chiesi a Mammina che gli facesse
l’offerta delle mie orazioni e di tutte le cose per sua maggior gloria, per-chè
Egli trionfasse e regnasse nel mondo intero, in tutti i cuori. Mi diedi a Gesù
per mezzo di Maria. S (30-10-44)
“O Mammina, Mammina, sono figlia dei
tuoi dolori: vinci in me!
Prendimi tra le tue braccia, passami da
esse a quelle di Gesù e non permettere che Egli veda in me tanta miseria:
rivestimi di Te”. S (6-12-46)
Questa mattina, quando mi preparavo per
la visita del mio Amato (nella Comunione) mi sentivo triste e amareggiata.
“Mio Dio, riceverti così tanto piena di
miserie! Abbi pietà di me, Gesù!”
“O Mammina, purifica il mio cuore, il
mio corpo e la mia anima: preparami per la visita di Gesù!” S (25-10-44)
Tante volte chiamo Mammina e le chiedo
che mi faccia diventare pura, obbediente e umile; che mi riempia di tutto quanto
è suo, affinchè Gesù veda in me solo Lei. S (24-10-47)
Ieri, giorno in cui ebbi la grazia di un
sacerdote che mi desse Gesù, non so cosa sentii appena il mio cuore rimase in
possesso di Lui: era una tale grandezza, era il cielo in me! Non sapevo come
ringraziare: la mia contentezza e il mio grazie erano un nulla, non avevano il
valore di alcun ringraziamento. Chiesi a Mammina di ringraziare per me.
Allora Gesù mi fece sentire il suo
infinito amore per me. Molto nell’intimo del cuore mi disse:
“Sono folle, folle, folle d’amore per
te!”
Furono pochi minuti di felicità. S
(21-9-51)
Il giorno 30 (aprile del 55) ebbi la
santa Messa. Come sempre, mi misi sulla patena (in offerta di vittima) per mezzo
delle mani di Mammina.
Mobilitai il Cielo perché vi assistesse
in mio nome.
Il Cielo, mio Dio, che mi pare non
esista! (siamo nella fase più acuta delle tentazioni contro la fede) S (6-5-55)
Nella santa Messa qui celebrata, solo
Mammina mi potè sostituire. Ma ahi, mi pare di non aver avuto la santa Messa, di
non aver avuto nulla! S (3-6-55)
Nel suo grande amore, non è mai
soddisfatta: le pare sempre di non saper amare!
“O Mammina, io sono tua: dammi forza e
ama per me Gesù! Amalo in nome di tutte le anime” S (9-5-47)
“Mammina, cara Mammina, insegnami ad
amare Gesù! Amalo Tu per me. Mostra che sei mia madre”. S (26-12-47)
“Mammina, io amo Gesù col tuo amore e
amo Te col suo”. S (7-5-49)
Nella sua umiltà e
nel desiderio di sempre maggior slancio, sente troppo povere le sue preghiere e
teme addirittura che non giungano al Cielo.
Le mie povere
preghiere non arrivano al Cielo. Voglio renderle ricche, valide, ma non posso.
Chiedo a Mammina di
parlare Lei a Gesù e di offrirgli tutto, di dire tutto e di invocare per me. L
(7-11-40)
Offre pure il suo
dolore, tramite la Madre.
Il 3 ottobre soffre
nel ricordo del primo giorno della sua crocifissione (3-10-38).
A queste sofferenze si
aggiunsero altre spine, molte altre spine. Piansi molte lacrime. Le offersi a
Mammi-na chiedendole che fosse Lei a portarle a Gesù e a tutta la Santissima
Trinità, come atti d’amore. S (5-10-51)
“O mio Gesù, ti offro
il mio dolore, il mio povero dolore che per se stesso non vale nulla. Io lo
unisco sempre ai dolori di Mammina e te lo offro mediante le sue santissime
mani. Unisci tutto ai meriti della tua santa Passione e consegna questo valore
infinito al tuo Eterno Padre. Chiedigli Tu che perdoni al mondo, che non lo
castighi ora, che aspetti la sua conversione. Digli che invece della sua
giustizia scarichi su di noi la sua misericordia, il suo amore e il perdono.
S (16-12-49)
Anche l’offerta
totale di se stessa al Cuore di Gesù viene fatta attraverso il Cuore di Maria
Nei momenti più
angosciosi dico alla cara Mammina del Cielo:
“Mostra che sei mia
madre e io darò prova di essere tua figlia.
Mi lancio nel tuo
santissimo Cuore; da esso voglio andare a quello di Gesù e rimanere in ambedue
nello stesso tempo”. (qui è bello meditare come Alexandrina sente uniti in un
solo Cuore quei due Cuori). S (25-9-53)
Nei seguenti brani è
Gesù stesso che mette in risalto la mediazione di Maria.
“Ella ama perché è madre, vuole bene ai
suoi figli, perché sono anche miei.
In cielo è Lei che Io amo di più, che
ascolto di più.(...)” S (12-3-48)
“Figlia mia, ah, quanti crimini, quanti
sacrilegi commessi nel tabernacolo contro il Signore, contro il Re del
tabernacolo!
Vengano anime, anime, molte anime! Gesù
lo chiede. Vengano a gruppi, per mezzo di Maria, a riparare il Signore del
tabernacolo! Figlia mia, figlia mia, mia sposa cara, vittima prediletta di
questo Calvario, nessuna prece mi può essere più gradita di quella che viene
dalle labbra di mia Madre benedetta.
Vengano le anime, vengano le anime a
Gesù, tramite Maria! Vengano a riparare tramite Maria e a ricevere grazie,
tramite Maria!” S (6-2-53)
“I peccatori, i peccatori corrono,
corrono verso l’abisso della perdizione! Conducili, conducili tutti a Me, per
mezzo dell’intervento di mia Madre benedetta.
Avanti, avanti, sempre avanti nella più
spinosa ma più nobile missione!” S (2-5-53)
“Ti faccio sulla terra depositaria di
tutte le grazie, come ho fatto e continuo a fare in cielo con mia Madre
bene-detta: nessuna grazia viene sulla terra senza passare at-traverso Lei.
A sua somiglianza, distribuisci tu sulla
terra tutta la ricchezza che hai appena ricevuto dalla regina del cielo e della
terra.
Distribuisci le grazie nella misura con
cui te le chiedono. Il divino Spirito Santo ti darà la sua luce perché tu le dia
con maggior abbondanza alle anime più assetate e che di più e meglio
corrispondono ad esse” S. (2-6-51)
Gesù mette in
risalto l’opera di corredentrice della Madre.
“Figlia mia, perchè Io
venissi al mondo, perché lo riscattassi e aprissi il cielo fu necessario il
consenso, il <sì> di mia Madre benedetta. Se Ella non avesse accettato non
avrebbe potuto esserci la redenzione.
E ora, perché continui
questa opera, ho bisogno di te, ho bisogno del tuo consenso. Solo con esso posso
lavo-rare; solo se le mie spose acconsentono a lasciarsi cro-cifiggere il mondo
può essere salvo.(...)” S (13-12-46)
“Ella (la Madre) mi
aiutò per la salvezza del genere umano e ora continua con te la stessa opera di
salvezza.
Che cosa incantevole,
che cosa bella! (...)” S (26-3-48)
“Povero mondo, senza
le mie vittime, senza l’interces-sione di mia Madre benedetta presso l’Eterno
Padre!
Il mondo, i peccatori
meriterebbero che Ella non inter-cedesse per loro e che le mie vittime non si
immolasse-ro per loro. Ma sono miei figli: per loro ho dato il mio sangue!
Dammi riparazione,
figlia mia, soccorrili, salvali!” S (3-7-48)
“Figlia mia, mia cara
figlia, vivi sempre unita a mia Madre benedetta: è Lei, insieme a questo (tuo)
calva-rio, che allontana la giustizia, che attira la misericor-dia. S (6-4-51)
Alexandrina, mentre
rivive nell’intimo la Passione: si sente identificata con Gesù e dice:
Sulla cima del
Calvario Ella rimase salda al piede della croce. Tra Lei e Me (Gesù) vi era un
canale di salvezza. Tutto passava dal mio cuore al suo, o meglio, dal Cuo-re di
Gesù che era in me, al suo e, attraverso Lei, tutte le anime ricevevano le
grazie e i frutti della redenzione.
Consegnai al Padre il
mio spirito, con le frecce di Lei che mi attraversavano il cuore. S (28-3-52)
Qui è proprio
Alexandrina, non identificata con Gesù, che sente ed esprime l’importanza
dell’intervento della Madre nell’opera della redenzione.
Molto profondamente
e al vivo sentii l’unione dei dolori di Gesù e di Mammina e quanto Ella con Lui
collaborava alla nostra salvezza.
Di quanto Le siamo
debitori! Oh, se io lo sapessi dire! S (13-8-48)
Ecco ora la corona
del Rosario presentata come uno dei mezzi di salvezza.
“Abbi coraggio, figlia mia! (...)
offrimi tutto il dolore, offrimi tutta la croce: il mondo criminale ha bisogno
di te”.
Nello stesso momento in cui Gesù
terminava di dire queste parole, scese dall’alto Mammina, vestita di bianco con
la cintura azzurra, con le mani alzate che tenevano la corona (del Rosario) che
le arrivava fino ai piedi, terminata dal crocifisso.
Con gli occhi fissi al cielo scese,
scese fino a me. Riprese le parole di Gesù:
“Figlia mia, il mondo criminale ha
bisogno di te. Io vengo con gli occhi fissi al Cielo per contemplare solo la
gloria e la misericordia del mio Figlio e del suo Eterno Padre, per non vedere
le iniquità della povera umanità.
Mentre stavo scendendo, continuavo
sempre a chiedere a Gesù e a suo Padre perdono e misericordia per essa. (...)”
S (11-2-49)
Venne la Mammina del
Rosario. Si sedette. Mi trasse dalla croce (Alexandrina sta vivendo nell’intimo
la Passione) alle sue santissime braccia, mi coprì con il suo manto, avvolse
nelle mie mani la corona del Rosario che pendeva dalle sue mani (e mi disse):
“Figlia mia, fa’ che
tutti coloro che si avvicinano a te preghino il Rosario, almeno una terza parte,
per socco-rere il mondo. S (6-10-51)
“Figlia mia – le dice
Gesù — lascia che la croce che hai sul cuore e la corona del Rosario nelle mani,
poste da Lei (la Madre), Io te le cinga sempre più.
O figlia mia, dolore,
croce, l’Eucaristia ed il Rosario! Mia Madre santissima e la vittima di questo
Calvario. Coraggio, andiamo a salvare il mondo!
Parla alle anime,
parla del tabernacolo affinchè Io venga ricevuto molte volte. Parla del Rosario,
dell’amo re del mio divin Cuore come mezzo di salvezza”. S (15-10-54)
Gesù mi diede nelle
mani la croce che pendeva dalla corona del Rosario. Questa non rimase, come le
altre volte, intrecciata nelle mani. Rimase distesa e aperta. Qualcuno dal lato
opposto la sosteneva.
Gesù si mise nel mezzo
della corona aprendola sempre di più e disse:
“Tieni salda nelle tue mani la croce, stringila bene al tuo cuore: l’umanità
intera rimarrà dentro alla corona del Rosario.
Parla alle anime,
figlia mia, parla loro del Rosario e dell’Eucaristia! La terza parte del
Rosario, il Rosario!
L’Eucaristia,
l’Eucaristia, il mio corpo e il mio sangue! L’Eucaristia, l’Eucaristia con le
mie vittime: ecco la salvezza del mondo!(...)
Venne di nuovo Gesù:
“Non ti inganno,
figlia mia, Io sono con te e con te si trova mia Madre benedetta. Era Lei dalla
parte opposta a sostenere la corona del Rosario.
Andiamo dunque a
soccorrere il mondo, a salvare i peccatori! (...)” S (29-10-54)
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